L’ex ministro dell’Interno e delle Attività Produttive, Claudio Scajola, è stato arrestato dalla Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria con l’accusa di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, noto imprenditore reggino ed ex parlamentare condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
«Sono estremamente sconcertato e sconvolto» sono state le prime parole rivolte agli uomini della Dia che l’hanno arrestato questa mattina all’alba in un albergo della capitale in via Veneto, non lontano dalla famigerata abitazione vista Colosseo, prima di essere trasferito al carcere di Regina Coeli. L’operazione che ha portato all’arresto dell’ex ministro rientra nell’indagine Breakfast, che da più di due anni vede impegnata la Dia calabrese nella ricerca dei reinvestimenti di capitali illeciti, movimentati dalla ’ndrangheta in Italia ed all’estero. Oltre al Ras del ponente ligure e alla madre dell’imprenditore reggino Amedeo Matacena, figurano tra gli arrestati anche Martino Politi, Antonio Chillemi e la segretaria di Scajola, Roberta Sacco. Gli indagati sono accusati a vario titolo di aver, con la loro interposizione, agevolato Matacena ad occultare la reale titolarità e disponibilità dei suoi beni, nonché di aver favorito la latitanza all’estero di quest’ultimo.
Jacopo MARCHESANO
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