Agroalimentare in pericolo a causa dell’Italian Sounding

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Per contrastare il fenomeno, sempre più diffuso e preoccupante, dell’Italian Sounding, denominazione usata per indicare la pratica imitativa che, in tutto il mondo, mette a rischio la credibilità del Made in Italy.

In particolare, il concetto di Italian Sounding è riferito all’agro pirateria, che riguarda la contraffazione dei prodotti più tipici della gastronomia italiana, a cominciare dal Parmigiano Reggiano, diventato, in una bruttissima copia, Parmesao.

Il “gioco” dei produttori e distributori di presunto cibo italiano è semplice: utilizzare un nome che vagamente riconduce all’Italia per attirare i consumatori, soprattutto stranieri, amanti della cucina del Belpaese.

E non si tratta solo di proporre prodotti di bassa qualità e scarso sapore, ma soprattutto di una vera e propria frode alimentare, tanto da richiedere un serio monitoraggio, poiché il fenomeno è costantemente in ascesa.

Per limitare, e in futuro evitare, il danno che questa pratica sta portando al Made in Italy, in termini di export e di fiducia da parte dei consumatori, sono chiamate in causa le istituzioni di governo e le istituzioni locali, che devono incrementare ciascuna quei metodi risultati più efficaci per contrastare il fenomeno della contraffazione alimentare.

In primo luogo, servono maggiori controlli sull’origine del prodotto, ma anche maggiori controlli da parte degli organi di vigilanza; sistemi di tracciatura automatica; sanzioni più severe; maggiori risorse umane dedicate allo smascheramento della contraffazione alimentare; collaborazione tra organi pubblici e privati; certificazioni di qualità; brevetti; marchi aziendali e collettivi e riconoscimenti quali Dop, Igp.

Il consumatore, da canto suo, può aiutarsi nell’acquisto ricorrendo alle sue conoscenze ma anche rivolgendosi al gestore del negozio e, se necessario, agli organi competenti.

La contraffazione è un reato penale e come tale va perseguito dalla legge, che in materia lo tratta seguendo i seguenti articoli: Art. 473 e Art 474.
A questo proposito anche la Guardia di Finanza offre diversi consigli per fare attenzione a non compiere acquisti che potrebbero frutto di contraffazione:

  • Porre molta attenzione agli acquisti fatti tramite Internet.
  • Diffidare delle vendite porta a porta.
  • Valutare sempre attentamente il rapporto qualità/prezzo (se un olio extravergine di oliva è venduto a poco dovrebbe sempre far insospettire)
  • Controllare sempre attentamente le etichette e la conformità della confezione, che non sia ammaccata, che l’etichetta sia chiara e leggibile e che l’inchiostro non sia cancellato.

Vera MORETTI