Diffidare delle imitazioni.
Ormai anche i cinesi hanno imparato a fiutare l’imbroglio, quando, nell’acquistare un prodotto Made in Italy, incappano in un “falso”.
Per questo motivo, i nuovi ricchi, che per noi rappresentano un mercato dalle grandi potenzialità, in Cina c’è molta attenzione verso le materie prime, la manifattura e le finiture, chiaro segno della qualità artigianale italiana.
A confermare questa tendenza, è anche Roberto Snaidero, presidente di Federlegno: “I cinesi si sono stancati loro per primi delle loro falsificazioni e delle copie”.
Durante la missione cinese alla quale era presente anche Matteo Renzi, sono stati siglati diversi accordi e, a questo punto, i mobili italiani stanno per arrivare nel Paese del Sol Levante e far bella mostra di sé nei negozi di grande distribuzione come Yuexing Furnishing Group, RedStar Macalline Group e Easy Home Investement Group.
Importante, per non fallire questo importante obiettivo, è sapere cosa vogliono i clienti cinesi. Ha commentato Snaidero in proposito: “I cinesi vogliono i nostri mobili esattamente come li facciamo in Italia, che siano moderni, classici, non importa, chiedono solo quello. Abbiamo sentito, toccato con mano la gran voglia di Made in Italy che c’è in quel paese. Dobbiamo rispondere a questo richiamo con convinzione e professionalità“.
Vera MORETTI
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