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Cucinelli punta sui giovani e sugli antichi mestieri

Il Made in Italy non si ferma e, anzi, la sua corsa all’export sembra solo all’inizio.

I dati, a questo proposito, parlano chiaro: nel 2013 le esportazioni sono aumentate del 6%, con picchi di fatturato dei beni di lusso che hanno superato i 200 miliardi di euro, con il coinvolgimento di 380 milioni di consumatori , numero destinato a salire, entro il 2020, a 440 milioni.

Il Made in Italy riscuote una grossa attrattiva anche sui giovani, tanto che si sono presentati in 400, tra i 20 e i 27 anni, per i 20 posti a disposizione nella Scuola dei mestieri artigianali creata da Brunello Cucinelli, colui che viene chiamato semplicemente il re del cachemire e che vanta proventi impressionanti, con un aumento in Borsa, in un anno e mezzo, del 200% delle azioni.

I venti giovani che frequentano la scuola dei mestieri artigianali vanno ad aggiungersi agli altri sessanta che stanno seguendo corsi di formazione tramite un contratto di apprendistato di 700 euro al mese.

Parlando del suo progetto, Cucinelli ha dichiarato: “Mi piacerebbe far crescere giovani sarti di genio che sappiano parlare di teatro e di umanesimo con Ronconi e Albertazzi, e pagati come ingegneri: da noi un sarto comincia con 1800 euro al mese, ma nel giro di qualche anno può arrivarne a prenderne 2-3 mila. Restituire all’uomo e al lavoro la dignità che è loro propria è sempre stato il mio sogno. La scuola vuole essere un’esperienza viva e concreta in cui l’apprendimento di un mestiere avviene in un ambito di valori umanistici. Lorenzo il Magnifico considerava gli artigiani in qualche maniera fratelli dei grandi artisti. Come le botteghe rinascimentali, le scuole dei mestieri sono un’espressione nobile dell’artigianato, a metà tra arte e tecnica che va a completare un percorso di formazione umana, culturale e spirituale”.

Fortunatamente non c’è solo Cucinelli, ma altri imprenditori che, come lui, hanno deciso di investire nei giovani, puntando sul rilancio degli antichi mestieri attraverso la frequentazione di scuole specialistiche.

Il re del cachemire è animato da una convinzione: “L’Italia ha nelle proprie mani e nella sua creatività il suo tesoro più ricco e affidabile, cioè l’Artigianato. Il nostro Artigianato è amato nel mondo: non dobbiamo lasciare che venga ingoiato dalla velocità rapace dei nostri tempi tecnologici. Se lo perderemo, perderemo la nostra memoria e noi stessi”.

Vera MORETTI

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