La decisione del Governo di tagliare del 50% il diritto annuale che le imprese associate versano alle Camere di Commercio sta facendo molto discutere.
Il motivo del putiferio che questa scelta ha creato deriva non solo da un dimezzamento delle risorse sulle quali gli enti camerali possono contare, ma anche l‘aumento di denaro a disposizione per le imprese, le quali così possono utilizzare le cifre che avanzano per effettuare investimenti.
In Friuli Venezia Giulia questo “tesoretto” ammonterebbe a 11 milioni di euro, che, in tempi di crisi, consiste in un “gruzzolo” ragguardevole e senza dubbio da non sottovalutare.
Per la Camera di commercio di Udine, ad esempio, il diritto annuale vale circa 9,7 milioni di euro e rappresenta addirittura il 78% dei ricavi complessivi. Va appena meglio a Gorizia, con un importo da diritti di 2,6 milioni di euro e il 65% dei ricavi.
Vera MORETTI
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