Nonostante sia partito solo il 1° maggio (va detto per carità!), non sembra aver portato ancora nessun risultato tangibile il programma «Garanzia Giovani», che impegna 1,5 miliardi di fondi europei per offrire ai giovani fino ai 29 anni uno stage, un apprendistato o un impiego entro 4 mesi dal colloquio.
L’indagine Istat sulle forze del lavoro dei giorni scorsi ha certificato che a maggio il tasso di disoccupazione è tornato a salire a quota 12,6% (il record storico è il 12,7% di gennaio e febbraio). Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è stabile al 43% (+4,2% rispetto a dodici mesi fa, addirittura!). In termini assoluti, i disoccupati sono 3 milioni e 222 mila. C’è un piccolo aumento dell’occupazione in termini assoluti, e diminuisce di 40mila unità il numero dei giovani inattivi, che sono comunque un numero ragguardevole: ben 4.355.000.
Doveva essere la ciliegina sulla torta del famigerato Jobs Act e invece il programma che avrebbe dovuto dimezzare i Neet (Not in education, employment or training, quelli che non studiano, non lavorano e nemmeno si preoccupano di cercane uno) stenta, per usare un eufemismo, a dare i propri frutti.
JM
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