Sono più di 6 milioni le imprese in Italia. Precisamente 6.061.960, di cui 497.080 controllate da persone nate all’estero. «Le imprese individuali superano la metà del totale – si legge in una nota dal Rapporto immigrazione e imprenditoria 2014 (edizioni Idos), che verrà presentato giovedì 10 luglio, all’Auditorium di via Rieti, a Roma- tra quelle controllate dagli autoctoni (51,9%) e arrivano all’80,6% (oltre 400mila) tra gli immigrati, che però si stanno aprendo in misura crescente anche a forme di impresa più complesse, come le società di capitali. In ogni modo, gli imprenditori nati all’estero sono riusciti a mantenere un significativo dinamismo imprenditoriale anche in questi anni di crisi, compensando la tendenziale diminuzione delle imprese guidate dagli italiani».
«Nel 2013, mentre per le imprese italiane il segno – continua la nota – è stato uniformemente negativo (-0,9% a livello nazionale), quelle che fanno capo a lavoratori immigrati hanno registrato un andamento positivo (mediamente del 4,1%) che induce a confidare sulla possibilità di un loro ulteriore supporto al sistema economico-produttivo italiano come anche allo sviluppo dei Paesi di origine».
JM
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