Cento miliardi. Una cifra mostruosa, difficile da immaginare, quasi impossibile da quantificare traducendola in vecchie lire. Sarebbero proprio cento i miliardi di euro in meno che le banche avrebbero erogato a famiglie e imprese negli ultimi due anni secondo i dati resi noti nei giorni scorsi dalla Cgia di Mestre.
Per il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi “oltre agli effetti della crisi economica e al calo della domanda di credito questa forte riduzione dell’erogato è stata dovuta anche al deciso aumento delle sofferenze bancarie che a giugno di quest’anno ha toccato la cifra record di 168 miliardi di euro”.
Ed è così che allora ecco cresce il pericolo usura, soprattutto nelle aree dove c’è più disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiore sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti. Tradotto, Sud Italia.
“Con le sole denunce effettuate all’Autorità giudiziaria – ha dichiarato Bortolussi – non è possibile dimensionare il fenomeno dell’usura: le segnalazioni, purtroppo, sono ancora molto poche, ma con meno soldi a disposizione e la disoccupazione in aumento, il rischio usura assume dimensioni sempre più preoccupanti: soprattutto in Campania, Calabria e Abruzzo”.
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