A seguito degli impegni assunti nel Protocollo sottoscritto dal ministro Padoan, dalla Cassa Depositi e Prestiti e dai rappresentanti di regioni, province, comuni, imprese, ordini professionali, banche e chi più ne ha più ne metta, il Mef ha reso disponibile sul proprio sito (http://www.mef.gov.it/) una guida alla certificazione dei crediti, dal titolo Vademecum Breve guida alla certificazione dei crediti, affinché le imprese possano beneficiare, attraverso proprio la certificazione, della garanzia dello Stato.
Il processo di certificazione è totalmente gratuito (e ci mancherebbe anche…) ed è gestito tramite la piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti predisposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato e può essere presentata da chiunque vanti un credito nei confronti della Pa.
Nella malaugurata ipotesi che la Pa non provveda a rilasciare la certificazione entro 30 giorni, il creditore potrà rivolgersi all’Ufficio Centrale di Bilancio o alla Ragioneria Territoriale dello Stato, sempre tutto tramite web, per richiedere la nomina di un commissario ad acta che provvederà a rilasciare la certificazione.
A certificazione avvenuta, e in realtà è più semplice di quel che si pensi, il creditore ha tre opzioni: aspettare di essere pagato entro il termine stabilito; recarsi presso una banca o un intermediario abilitato ed effettuare la cessione, anche parziale, per chiedere un’anticipazione del credito o chiedere ad un Agente della riscossione o all’Agenzia delle Entrate la compensazione di tutto o di parte del credito certificato.
Jacopo MARCHESANO
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