Angeletti: “Non solo Sblocca Italia, incoraggiare gli investitori stranieri”

Dopo aver ospitato l’interessante parere di Edoardo Boccalini, segretario nazionale INT, sul decreto Sblocca-Italia, oggi abbiamo il piacere di incontrare Valerio Angeletti, presidente FIMAA ITALIA – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari.

Dott. Angeletti, qual è il parere generale di FIMAA riguardo il decreto Sblocca Italia approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri?
Nell’incertezza che ancora avvolge lo Sblocca-Italia, fra indiscrezioni, annunci e smentite, con le norme ancora in riscrittura presso i vari ministeri è difficile esprimere un parere univoco in merito. Al momento possiamo solo affermare che il grande choc che ci aspettavamo, soprattutto per quanto riguarda il settore immobiliare, non c’è stato e se le bozze che circolano in questi giorni sui tavoli dei vari ministeri interessati non verranno approvate o non otterranno i fondi necessari, potremmo apertamente dire che la grande rivoluzione, quella che avrebbe dovuto far ripartire l’economia del Paese, ancora una volta non ci sarà.

“Non credo che si possa invertire la tendenza con interventi come questi, troppo timidi e limitati, occorreva una misura ad ampio respiro: uno choc da almeno 100 miliardi”. Come commenta FIMAA le dichiarazioni del presidente dell’Ance Paolo Buzzetti?
In un periodo in cui il settore immobiliare e l’edilizia sono in grave crisi, con agenzie immobiliari e imprese di costruzioni che chiudono quotidianamente e agenti immobiliari e operai che perdono il lavoro, operazioni di questo genere, con fondi iniqui e ancora da trovare o da definire, fanno levare un grido di insoddisfazione, fanno capire che se l’Italia non cambia davvero verso e mentalità non potrà mai sbloccarsi.

Le riduzioni fiscali, ispirate alla legge francese Scellier, allargate anche a chi acquista dai privati un’immobile nuovo o ristrutturato per riaffittarlo a canone concordato, basteranno per rilanciare il mercato delle compravendite?
Le assicurazioni sulle riduzioni fiscali ispirate alla legge francese Scellier allargate anche a chi acquista dai privati un’immobile nuovo o ristrutturato per riaffittarlo a canone concordato, così come richiesto da Fimaa al Governo lo scorso 20 agosto, rappresentano una buona soluzione per ridare vita al mercato delle compravendite. Ma due ombre si sono subito abbattute sul provvedimento in fase di realizzazione dai parte dei tecnici coinvolti: prima lo “stop and go” in merito all’inserimento o meno della misura della legge Scellier nello Sblocca-Italia, con le norme prima stralciate (con l’impegno di introdurle nella legge di Stabilità ad ottobre insieme al bonus ristrutturazioni e all’Ecobonus) e poi reinserite nel testo ma “salvo intese”, cioè in attesa di definizione delle idonee coperture economiche e poi la riscrittura delle norme (ispirate alla legge francese Scellier ndr) in via più rapida con i tecnici del Governo, dell’Economia e delle Infrastrutture che starebbero rivedendo le percentuali sulle coperture. Il rischio è che alla fine, dopo tutti questi tira e molla, la coperta risulti più corta del previsto e il cosiddetto “Pacchetto Casa” venga messo nel congelatore per mancanza di fondi.

Quali misure saranno necessarie nei prossimi mesi per incentivare l’attrazione degli investitori esteri e risollevare il settore immobiliare italiano e quindi quello dell’intermediazione?
Gli investimenti stranieri in Italia sono purtroppo frenati dall’incertezza legislativa e dalla lentezza della nostra giustizia, per incentivare il loro ingresso nel settore immobiliare italiano abbiamo proposto al Governo di considerare per gli extraeuropei che desiderino acquistare immobili in Italia una “green card” di ingresso, una sorta di permesso di soggiorno automatico se l’acquisto dello stabile supera i 250mila euro. Ma prima di rivedere la ripresa c’è ancora da attendere: i prezzi degli immobili oggi hanno raggiunto il loro minimo, mentre le compravendite sono quasi al palo perché la tassazione continua ad aumentare e ha raggiunto ormai livelli insostenibili. Ben venga dunque qualsiasi tipo di incentivazione fiscale che ridia ossigeno al mercato delle compravendite immobiliari, ma senza una riforma nazionale di abbassamento del livello della pressione fiscale qualsiasi concreta prospettiva di ripresa del comparto diventa irrealizzabile.

Jacopo MARCHESANO