Assenteismo tattico, la Cassazione ordina il licenziamento

Le sentenze della Cassazione sono legge. D’ora in poi un lavoratore non sarà licenziabile solo quando accumula un numero eccessivo di assenze, ma anche quando le assenze (in)giustificate saranno piazzate regolarmente in giorni strategici. Nel caso specifico, la Corte d’Appello dell’Aquila ha deciso di punire un lavoratori abilissimo ad alternare periodi di malattie, ferie e riposi creando un danno grave all’azienda.

Secondo la sentenza «il datore di lavoro non può recedere dal rapporto prima del superamento del limite di tollerabilità dell’assenza», tuttavia in questo caso le assenze per malattia assumono rilevo per la prestazione lavorativa «inadeguata sotto il profilo produttivo e pregiudizievole per l’organizzazione aziendale». Infatti le assenze «comunicate all’ultimo momento determinavano la difficoltà, proprio per i tempi particolarmente ristretti, di trovare un sostituto», considerando che le assenza si verificavano soprattutto in coincidenza «del fine settimane o del turno di notte».

Scalpore, infine, ha suscitato la lettera del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, ha scritto direttamente “al Signore” per combattere l’antipatica piaga dell’assenteismo attraverso “un miracolo” per le “continue e ripetute condotte di alcuni dipendenti comunali che immobilizzano l’apparato burocratico e si comportano in maniera poco corretta sul posto del lavoro, tralasciando il senso del dovere”.

JM