Nonostante le Province siano al centro di una importante riforma che le sta progressivamente sopprimendo, secondo la Cgia sarebbero tra gli Enti territoriali le più parsimoniose. A fronte di un debito da 257,8 miliardi di euro dell’Amministrazione centrale, le Regioni e gli Enti locali potrebbero “vantare” un debito di soli 81 miliardi di euro, circa un terzo di quello contratto dallo Stato centrale.
«Se escludiamo la spesa per gli interessi e quella previdenziale – ha dichiarato puntuale il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – oltre il 57 per cento delle uscite totali è riconducibile alle Amministrazioni locali. Ebbene, nonostante queste ultime debbano farsi carico di ben oltre la metà della spesa pubblica, presentano un livello di indebitamento nettamente inferiore a quello dello Stato centrale. In vista della definizione dei tagli alle uscite con la cosiddetta spending review – conclude Bortolussi – crediamo sia importante che il Commissario Cottarelli tenga in considerazione anche questi dati».
I più “spendaccioni” sarebbero i Comuni con un debito totale di 38,3 miliardi di euro, mentre le Regioni presenterebbero un livello di indebitamento abbastanza contenuto: 23,4 miliardi di euro. Ma ecco la sorpresa: le tanto bistrattate Province non raggiungerebbero nemmeno i 5 miliardi e mezzo (l’1,6% del debito totale) di indebitamento nonostante siano in gran numero.
JM
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