Legge di Stabilità, c’è il via libera dal mondo delle imprese

«La Legge di stabilità contiene misure d’impatto significativo per le imprese», ne è sicuro Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia, che commenta con soddisfazione la legge di Stabilità appena varata dal governo Renzi. «E’ molto positiva – sottolinea Merletti – l’esclusione del costo del lavoro dalla base imponibile Irap. Questa misura comporterà una significativa riduzione della pressione fiscale sul costo del lavoro e riguarderà per il 40,5% le imprese fino a 50 addetti».

Altrettanto positiva viene giudicata l’introduzione di un regime forfettario per le aziende con ricavi ridotti, con la possibilità per i titolari di non versare il minimo contributivo. «Tuttavia – avverte il presidente – rimangono escluse da qualsiasi intervento oltre 3 milioni di imprese senza dipendenti, vale a dire il 70% del totale delle 4.425.000 aziende italiane. Se il Governo intende davvero fare il bene di tutti gli imprenditori italiani, occorre prevedere l’innalzamento della franchigia Irap. E, sul fronte fiscale, va garantita omogeneità di trattamento tra tutte le imprese, piccole e grandi. Queste ultime, complice anche la non-Europa fiscale, possono scegliere il regime tributario più conveniente nei Paesi Ue come fanno con disinvoltura le maxi multinazionali. Occorre, inoltre, completare il riordino dei regimi contabili, introducendo la determinazione del reddito per cassa, e varare l’introduzione dell’IRI per favorire la capitalizzazione delle imprese familiari».

Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, invece, l’ex finanziaria «va sicuramente nella direzione della crescita». «Ci sono dentro tutta una serie di provvedimenti che le imprese aspettavano da anni – ha dichiarato il numero uno degli industriali – quindi riteniamo che sia molto positiva. Su quello che succederà a Bruxelles non posso fare previsioni, mi auguro non vengano posti ostacoli».

Positivo anche il giudizio dei commercianti: «La legge di stabilità prevede una riduzione fiscale che deve essere scritta a caratteri cubitali nell’agenda del governo per evitare pericolose ricadute per famiglie e imprese. Qualsiasi percorso per la riduzione delle tasse e di taglio dell’Irap va nella giusta direzione perché l’attuale carico fiscale è incompatibile con qualsiasi prospettiva di crescita» ha dichiarato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli stranamente d’accordo con le altre associazioni.

Jacopo MARCHESANO