Le clementine sono uno dei prodotti dell’agroalimentare made in Italy più preziosi e invidiati, fonte di guadagno per centinaia di piccole imprese agricole; purtroppo, però, in questo inverno 2014-15 rischiano grosso.
Confagricoltura ha infatti lanciato un “allarme clementine”: la produzione recente è infatti messa in pericolo, per qualità e quantità, dall’importazione indiscriminata e dalle temperature troppo alte.
A preoccupare Confagricoltura, oltre all’import selvaggio e al caldo, è il continuo calo dei consumi interni, che porta le imprese a lavorare in perdita senza riuscire a coprire nemmeno i costi di produzione. Le clementine, infatti, sono pagate oggi tra i 15 e i 18 centesimi di euro al chilo sulla pianta, perdendo il 35% in un mese.
Inoltre, come si ricordava all’inizio, ci si sono messi anche il clima anomalo, che ha concentrato produzione e offerta in poche settimane, e l’embargo russo, che ha sottratto una quota grossa di mercato alle clementine spagnole che hanno invaso i mercati europei portando a un crollo dei prezzi.
Confagricoltura sottolinea che quasi il 70% delle clementine italiane è prodotto in Calabria, che lascia le briciole a Puglia, Sicilia e Basilicata. Confagricoltura chiede di riattivare, per il 2015, le misure di sostegno eccezionali per far sì che le clementine made in Italy non spariscano dal mercato.
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