In un momento nel quale l’economia italiana dovrebbe avere una grossa mano dall’export, specialmente da parte dei prodotti dell’eccellenza made in Italy, un mercato ricco e importante come quello russo è di fatto chiuso.
Secondo un’indagine di Coldiretti, infatti, l’embargo imposto dall’Occidente alla Russia ha avuto ripercussioni negative anche sulla nostra economia. L’indagine si riferisce al primo trimestre successivo a quando è scattato l’embargo, lo scorso 7 agosto, e sulla base dei dati Istat, Coldiretti comunica che gli acquisti del made in Italy in Russia sono crollati di 298 milioni di euro, sia a causa dell’embargo, sia a causa del crollo del rublo, che ha reso la Russia più prudente nelle importazioni.
Secondo Coldiretti, a essere colpiti dall’embargo, è soprattutto il comparto agroalimentare, dato che il blocco su Mosca vieta l’ingresso nel Paese di prodotti come frutta e verdura, formaggi, carne e salumi e pesce.
Ma l’Italia perde importanti quote di mercato anche in altri settori chiave, al di fuori della competenza di Coldiretti. Nel mese di ottobre, le esportazioni sono scese su base annua e in media del 15,8%, con cali notevoli per i prodotti agricoli (-73,5%), e auto (-83,4%), i mobili (-21,3%), l’abbigliamento (-19,4%), gli apparecchi elettrici (-23%).
“Siamo di fronte ad una vera e propria escalation negativa della presenza del made in Italy nel Paese di Putin, con le esportazioni che si sono ridotte di 169 milioni di euro ad ottobre, di 96 milioni di euro a settembre e di 33 milioni di euro ad agosto – ha commentato Coldiretti -. Dall’analisi è evidente che le tensioni politiche e l’andamento del rublo stanno avendo riflessi anche sugli scambi anche di prodotti non colpiti direttamente dall’embargo ma particolarmente significativi per l`Italia“.
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