Contraffazione, piaga per il “made in”

Contraffazione, piaga per il “made in”

Una delle piaghe che colpiscono maggiormente l’economia italiana è quella della contraffazione, che tende a fare strage delle eccellenze made in Italy e non solo. Proprio sul tema della contraffazione e dell’abusivismo, si è svolta di recente l’iniziativa “L’economia legale per la ripresa”, promossa da Unioncamere Lombardia per gli Sportelli legalità.

Secondo Renato Borghi, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia e presidente di Federazione Moda Italia, In Lombardia il valore stimato della merce oggetto di contraffazione sequestrata nel quinquennio 2008/2012 è stato di 586 milioni di euro, pari a quasi il 18% del valore complessivo in Italia: 525 milioni di euro per i solI prodotti tessili, abbigliamento, calzature ed accessori moda, l’89% del valore totale dei prodotti sequestrati.

Contraffazione e abusivismo – ha spiegato Borghi – sono due facce della stessa medaglia, all’interno di una più ampia categoria di meccanismi commerciali fuori dalle regole che alterano la concorrenza e inquinano il mercato”.

Borghi ha anche auspicato un quadro normativo realmente efficace: rivedendo le sanzioni ai consumatori per l’acquisto di beni oggetto di contraffazione; agevolando la distruzione della merce contraffatta; intervenendo non solo sulle fattispecie di abusivismo commerciale in senso stretto, ma anche nei casi di effettiva concorrenza sleale, quando una disciplina di maggior favore viene indebitamente utilizzata allo scopo di avvantaggiarsi sulle imprese concorrenti, eludendo la disciplina di settore.

Borghi ha inoltre rilevato come occorra rafforzare la difesa del “made in” a livello nazionale e comunitario e contrastare la contraffazione via internet, anche sollecitando e promuovendo accordi volontari e codici di autoregolamentazione.