Nuovo Isee, ecco che cosa cambia

Nuovo Isee, ecco che cosa cambia

Più o meno tutti sanno che cosa è l’Isee (uno strumento che certifica la propria situazione economica e patrimoniale per avere diritto ad agevolazioni e riduzioni di tasse, tariffe, oltre alla possibilità di poter richiedere servizi di assistenza domiciliare per anziani o disabili e altro ancora), non molti sanno che cosa significa la sigla: Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Gli stessi che sanno che cosa è l’Isee, sanno che il nuovo Isee entrerà in vigore dall’1 gennaio 2015 con diverse novità.

Il nuovo Isee adotterà una nozione di reddito disponibile che includerà anche somme fiscalmente esenti, migliorando la capacità dell’indicatore, dando maggiori attenzioni alle famiglie numerose e con persone disabili, rafforzando i controlli per evitare frodi. Il nuovo Isee vedrà di fatto una serie di Isee più mirati, a seconda della situazione dei diversi nuclei familiari. Eccoli:

Isee Corrente: consente di calcolare un Isee in un arco di tempo più  ravvicinato al momento della richiesta della prestazione. Serve qualora un componente del nucleo familiare perdesse il posto di lavoro.

Isee Minorenni: utilizzato con genitori non coniugati tra loro e non conviventi, per le prestazioni agevolate rivolte ai figli, considera la condizione del genitore non convivente per stabilire se incida o meno nell’Isee del nucleo familiare del figlio.

Isee Sociosanitario: utilizzato per l’accesso a prestazioni come l’assistenza domiciliare per persone del nucleo familiare disabili e/o non autosufficienti.

Isee Sociosanitario-Residenze: utilizzato per ricoveri in residenze socio-sanitarie assistenziali per le persone non assistibili a domicilio. Tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario che non sono inclusi nel nucleo familiare.

Isee standard: si calcola tenendo conto dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare come risultano dallo stato di famiglia.

Isee Università: utilizzato per richiedere la riduzione delle tasse di iscrizione all’università e per fare domanda per le borse di studio. Tiene conto dei redditi del nucleo familiare di appartenenza anche qualora gli studenti risiedano altrove.