Confcommercio e Abi almeno su una cosa concordano: nell’ultimo trimestre 2014 c’è stato un +12,1% tendenziale per i nuovi crediti alle imprese. Nonostante questo, però, il credito bancario complessivamente si è ridotto rispetto al 2013, dal momento che famiglie e imprese hanno restituito al settore bancario più di quanto il sistema ha erogato loro.
Secondo Confcommercio, a dicembre 2014 lo stock di prestiti a famiglie e imprese valeva 1.405 miliardi di euro, oltre 11 miliardi in meno rispetto a dicembre 2013 e inferiore di oltre 107 miliardi rispetto al record toccato a dicembre 2011.
La riduzione nominale dei prestiti alle imprese tra il 2011 e il 2014 è stata del 9,5%, quella alle famiglie solo del 3,5%. Estendendo l’orizzonte temporale, Confcommercio rileva che, nel 1998, le imprese assorbivano oltre il 67% del credito bancario, il 59,1% nel 2011 e meno del 58% nel 2014.
Secondo Confcommercio, la buona notizia è che, almeno per ora, il sistema produttivo italiano continua a rimborsare il settore bancario, mentre l’auspicata inversione di tendenza, forse nella seconda parte del 2015, potrà essere letta come un effettivo segnale di ripresa economica.
Oltre a quelli alle imprese, anche i prestiti alle famiglie si sono ridotti, anche se, rileva Confcommercio, il tasso di riduzione appare modesto e potrebbe preludere a un cambiamento di direzione. In questo caso, come per i prestiti alle imprese, i nuovi mutui erogati sono inferiori alle rate pagate dalle famiglie per restituire i debiti già in essere.
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