Una guerra può fare dei danni incalcolabili anche alle economie dei Paesi che non vi sono direttamente coinvolti. Ne sa qualcosa Coldiretti, che ha tracciato un bilancio pesante delle conseguenze sull’export di prodotti made in Italy in Russia, che nel 2015 sono già crollate del 37%, con una perdita di oltre 246 milioni solo a gennaio.
Lo sprofondo rosso del made in Italy in Russia è dovuto alle sanzioni economiche contro il Paese messe in atto dalla comunità internazionale dopo la crisi e la guerra con l’Ucraina. Sanzioni che, stando alle elaborazioni dei dati Istat relativi al 2014, hanno già causato il tracollo delle esportazioni di made in Italy in Russia lo scorso anno, con un -11,6% rispetto al 2013. Tradotto in cifre, una perdita secca di oltre 1,25 miliardi.
Se si aggiunge il fatto che sarebbero allo studio altre sanzioni da parte dell’Ue contro Putin, si capisce come mai questa mazzata per il made in Italy in Russia stia preoccupando parecchio non solo Coldiretti.
I settori più colpiti dall’embargo attivo dall’agosto 2014, fa rilevare Coldiretti, sono soprattutto quelli dell’agroalimentare, che per il made in Italy in Russia erano una vera pacchia: frutta, verdura, formaggi, ma anche pesce, salumi rinomati e carne.
Un embargo che, oltre a bloccare l’export di prodotti made in Italy in Russia, ha fatto sì che i russi si ingegnassero, immettendo sul mercato una serie di prodotti italiani taroccati e a basso prezzo che, oltre all’economia, finiranno per danneggiare anche l’immagine del made in Italy in Russia.
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