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Un po’ di chiarezza sul 730 precompilato

Il bello di quanti operano nella nostra Pubblica Amministrazione è che vogliono fare i fighi con la tecnologia, salvo poi incorrere in topiche memorabili perché, questa tecnologia, non sanno come usarla al meglio. Prendiamo come caso quello del 730 precompilato. Su questa novità c’è infatti ancora tanta confusione e poca chiarezza; vediamo di chiarire qualche punto partendo dal pensiero di Infoiva: per semplificare la vita al contribuente non serve un 730 precompilato ma un 730 meno complesso.

Pariamo dalle modalità di consegna del 730 precompilato. Dal 15 aprile il 730 precompilato sarà disponibile in versione digitale sul sito dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito PIN per i servizi telematici dell’Agenzia. Il PIN si può richiedere negli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, sul sito dell’Agenzia nella sezione dedicata al 730 precompilato o telefonando al numero verde 848.800.444.

La scadenza per la presentazione del 730 precompilato è fissata al 7 luglio. Un termine ampio perché, a dispetto del suo nome, il 730 precompilato lo sarà solo in alcune delle sue parti, quelle per le quali il Fisco può intervenire avendo già i dati in possesso tramite le proprie banche dati. Parliamo di redditi, mutui, assicurazioni e contributi previdenziali.

Che cosa manca quindi nel 730 precompilato? Quello che alla maggior parte dei cittadini interessa inserire, ossia spese sanitarie, tasse scolastiche, spese per ristrutturazioni edilizie, ecobonus, bonus mobili e altre spese più o meno cospicue da portare in detrazione. Ragion per cui, 730 precompilato o no, buona parte degli italiani si dovrà comunque rivolgere al commercialista o a un Caf per completare i dati mancanti e inoltrare il tutto entro il 7 luglio. A proposito del fare i fighi con la tecnologia…

Ecco perché non sono poche le critiche arrivate a questo nuovo sistema del 730 precompilato. Si calcola infatti che i pensionati o i lavoratori che dovranno comunque integrare la modulistica saranno almeno il 70% del totale (che ammonta a 20 milioni di persone circa) dei destinatari del 730 precompilato.

Una volta inviato il 730 precompilato con le eventuali integrazioni, la storia potrebbe non essere finita lì. Infatti, qualora le Entrate rilevassero quelle che a loro avviso potrebbero essere delle incongruenze, potrebbero essere richieste delle correzioni o delle integrazioni ulteriori. Queste dovranno essere effettuate solo online e allora sarà necessaria la registrazione al sito dell’Agenzia delle Entrate. E doveva essere tutto più facile…

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