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Comprare casa? Un percorso a ostacoli

La casa di proprietà è, storicamente, il bene rifugio preferito dagli italiani, ma comprare casa è sempre più una corsa a ostacoli, specialmente se rapportata all’iter che devono seguire i cittadini degli altri Paesi europei.

Secondo un’indagine comparativa coi mercati immobiliari dei paesi dell’Unione Europea realizzata dal Centro Studi del portale immobiliare Casa.it, comprare casa per gli italiani è complesso, nonostante la discesa dei prezzi sul mercato immobiliare nazionale che, da almeno tre anni, si è fatta più sensibile (-6,8% nel 2014 rispetto al 2013).

Secondo l’indagine di Casa.it, comprare casa oggi non è affare per giovani. Il 68,7% degli italiani risulta infatti proprietario di casa (stando al Rapporto 2014 della Bce sulla ricchezza e i consumi delle famiglie dell’area Euro), contro una media dell’Eurozona pari al 60%; ma di tutti questi proprietari, solo il 4% è under 30 (secondo quanto emerge dai dati dell’Agenzia delle Entrate).

L’indagine svolta da Casa.it indica alcuni fattori squisitamente economici che rendono possibile un controsenso a danno dell’Italia: comprare casa in metropoli costose come Parigi, Londra o New York è relativamente più facile che nelle nostre città. Alla base del fenomeno viene indicata la capacità di spesa inferiore degli italiani, dovuta a retribuzioni medie troppo basse rispetto ai prezzi, pur calati, del mercato immobiliare.

Da questo punto di vista, sostiene Casa.it, il confronto con i nostri vicini europei è impietoso. Con un Pil pro capite di circa 26.400 euro (dati ISTAT), un italiano che vuole comprare casa, poniamo, di 80 mq, valutata intorno ai 176mila euro, dovrà impiegare non meno di 10 annualità. In Francia, dove i prezzi delle case sono poco più bassi che da noi, le annualità necessarie per comprare casa sono due in meno. Nel Regno Unito, dove il prezzo al metro quadro è più alto, gli anni sono 9. Guardando ai Paesi mediterranei a noi vicini, il confronto è ancora più sconfortante: in Spagna il numero delle annualità da sacrificare per comprare casa è 7, in Portogallo sono solo 5, in Grecia 6.

Discorso analogo spostando il confronto sulle città al top del mercato immobiliare nei singoli Paesi. Coprire il prezzo d’acquisto di un’unità immobiliare da 80 mq nelle zone centrali di pregio di Roma o Milano, infatti, comporta per le finanze dell’italiano medio l’accantonamento di oltre 10 anni di stipendio, mentre a Berlino il sacrificio economico per comprare casa è limitato a 6,5 annualità. Persino nel cuore di New York, dove il prezzo medio al metro quadro si aggira intorno ai 21mila euro, le annualità da investire per completare l’acquisto sono solo 6,2.

Redazione

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