Fino ad ora abbiamo scritto di quanto il Tfr in busta paga sia poco o nulla conveniente per chi ne fa richiesta. Ora, invece, direttamente dal governo, arriva la notizia che, invece, per qualcuno potrebbe essere conveniente eccome.
Lo ha sottolineato il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, in risposta ad un question time della commissione Finanze della Camera. Secondo Zanetti, la richiesta del Tfr in busta paga potrebbe essere conveniente per i contribuenti cosiddetti “incapienti“, ossia coloro i quali hanno un reddito così basso da generare un’Irpef netta pari a zero, come conseguenza dell’applicazione delle detrazioni di imposta.
Ebbene, se i contribuenti incapienti sono esclusi dal bonus Renzi (i famosi 80 euro in più in busta paga) poiché non hanno capienza d’imposta, qualora dovessero richiedere di avere il Tfr in busta paga le cose cambierebbero. Il Tfr in busta paga, infatti, è tassato con Irpef ordinaria e, se ci sono redditi con Irpef netta pari a zero, l’aumento di reddito imponibile derivante dalla quota di Tfr incassata in modo da realizzare un’Irpef a debito crea un vantaggio economico che è pari proprio al valore annuo del bonus Renzi.
Ragion per cui se l’Irpef che deriva dal Tfr in busta paga concorre a formare imposta netta a debito, il contribuente diventa capiente da incapiente, anche per poter usufruire del bonus Renzi. Chi l’avrebbe mai detto?
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