Collaborazione Italia-Usa per gli architetti italiani

È stato siglato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa tra il Consiglio Nazionale degli Architetti, l’Ordine degli Architetti di Milano e Provincia e l’Associazione Internazionale di Interior Design. Obiettivo dell’accordo è quello di stimolare la formazione, le esperienze professionali e gli scambi culturali tra i professionisti che operano in Italia e negli Usa.

Non si tratta di un’iniziativa isolata, ma di un accordo che si inserisce all’interno del Progetto di Internazionalizzazione avviato da tempo dal Consiglio Nazionale degli Architetti per individuare nuove opportunità di lavoro all’estero per i professionisti italiani, valorizzare le loro competenze e le professionalità e supportare chi già opera fuori dall’Italia.

Ecco perché il protocollo siglato dagli architetti italiani prevede, sia in Italia sia negli Usa, anche l’organizzazione di eventi congiunti, di concorsi di progettazione e/o di idee, oltre a mostre, tavole rotonde, fiere di settore.

Sotto il profilo più strettamente burocratico, il protocollo prevede la messa in opera di accordi per sviluppare le attività degli architetti; la definizione e l’implementazione di progetti comuni che valorizzino la cooperazione e i risultati di accrescimento congiunto; iniziative di ricerca e sviluppo congiunte nello scambio di know-how nei settori della progettazione e della pianificazione, del project financing e del project management.

Expo 2015, le occasioni per le Pmi italiane

Expo 2015 è un evento che va guardato al di là della mediaticità che porta con sé e va visto come una straordinaria occasione per le imprese di annodare contatti, aprire i propri mercati, creare relazioni nella prospettiva di una crescita globale. Lo sanno le imprese, lo sanno le istituzioni, italiane e internazionali.

Ecco perché, nell’ambito di Expo 2015, la Commissione europea organizza una serie di eventi legati al tema dell’Esposizione Universale Nutrire il Pianeta. Energia per la vita, cercando di sfruttare al massimo le occasioni che offre la partecipazione di 145 Paesi e 3 Organizzazioni Internazionali. Infatti, la Direzione Generale per il Mercato Interno, l’Industria, Imprenditorialità e le Pmi (Dg Grow) della Commissione Europea, promuove un ciclo di eventi a Milano per rafforzare il sistema delle Pmi europee e favorirne lo sviluppo globale.

Nel corso degli eventi dedicati ad alcune delle principali aree geografiche, organizzati in collaborazione con Promos, l’Azienda Speciale per le Attività Internazionali della Camera di Commercio di Milano, sono previsti incontri B2B gratuiti tra aziende europee e aziende del mercato oggetto dell’evento. Le imprese invitate sono quelle attive in alcuni settori industriali legati al tema di Expo 2015, tra cui l’agro-industria, le energie rinnovabili, le biotecnologie, la gestione delle risorse ambientali.

Il primo evento in ambito Expo 2015 è previsto per il 6 e 7 maggio 2015 al Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61, Milano, sarà dedicato ai Paesi Euro-Mediterranei e avrà la seguente struttura:

–  Una prima sessione il 6 maggio mattina dedicata alla presentazione delle politiche e degli strumenti per migliorare il contesto per gli affari e promuovere cooperazione industriale, investimenti e commercio  tra le due sponde del Mediterraneo.

–  Il 6 maggio pomeriggio e il 7 maggio si terranno degli incontri Business to Business tra le imprese degli stati membri e dei paesi del sud del Mediterraneo. I settori industriali interessati saranno: l’industria di alimenti e bevande, prodotti alimentari innovativi e di alta qualità, la sicurezza alimentare e il controllo di qualità, la gestione della catena alimentare, la denominazione di origine (DOP) e l’indicazione geografica protetta (IGP) dei prodotti alimentari.

– Nel pomeriggio del 7 maggio è prevista una visita a Expo 2015 organizzata dalla Commissione europea. L’8 maggio l’Unione Industriale di Parma offre alle aziende interessate la possibilità di una visita alle eccellenze dell’industria agroalimentare emiliana.

Le imprese che operano nei settori sopra menzionati e che vogliono di partecipare alle giornate Euro-Mediterranee di Expo 2015, inclusi gli incontri interaziendali, si possono registrare cliccando qui. Le imprese selezionate dovranno coprire le proprie spese.

Alle giornate Euro-Mediterranee seguiranno le giornate Ue-Cina il 9 e 10 giugno, CELAC il 12 giugno, Giappone il 10 e 11 luglio, Asean 29-30 settembre, Stati Uniti e Canada il 5-6 ottobre, Africa Sub Sahariana il 15 e 16 ottobre.

Dagli Usa le tendenze del franchising

Per intuire e anticipare tendenze e novità del franchising, male non fa dare un’occhiata a quello che accade negli Stati Uniti, il Paese che il franchising lo ha inventato e che, ancora oggi, ne detta i ritmi e indica le direzioni da prendere.

In questo ci facciamo ispirare da un’analisi della rivista economica americana Entrepreneur, ripresa in Italia anche da AZ Franchising, che ha fatto il punto sulle migliori performance tra i marchi statunitensi in franchising, alcuni dei quali presenti anche in Italia, altri no.

Per stilare una sorta di graduatoria, Entrepreneur, all’interno del suo sistema di analisi e classificazione Franchise 500, ha analizzato i tassi di crescita tra il 2013 e il 2014, negli Usa e in Canada, di alcuni dei più importanti franchising, mettendo sotto i riflettori specialmente le nuove aperture di punti vendita.

Dalle analisi svolte dalla rivista, il franchising più dinamico negli Stati Uniti si è dimostrato quello della catena di fast food Subway, seguito da Dunkin’ Donut (dolci). Quest’ultimo in Italia non è presente, così come quelli dal terzo all’ottavo posto (Cruise Planners, Jimmy John’s Gourmet Sandwiches, Vanguard Cleaning Systems, Great Clips, Taco Bell e Bricks 4 Kidz), mentre al nono posto c’è il franchising globale per eccellenza, McDonald’s.

Come si vede, Oltreoceano ben 5 sui primi 10 franchisor operano nel settore della ristorazione, tipicamente del fast food, ma non mancano servizi alla persona, agenzie di viaggi, servizi di pulizie domestiche e industriali.

Tfr in busta paga, ecco la circolare Inps

Se anche non piace, il Tfr in busta paga almeno prende quota per quanto riguarda la parte normativa e di applicazione. L’Inps ha infatti pubblicato la con la circolare n. 82 con la quale fornisce le istruzioni operative per la liquidazione mensile del Tfr in busta paga ai lavoratori che ne fanno richiesta.

Secondo quanto ricordato dall’Inps, la prima busta paga utile per l’erogazione della cosiddetta Qu.i.r. (Quota integrativa della retribuzione) del Tfr in busta paga sarà quella del mese di maggio 2015, riferita alla quota maturata nel medesimo mese. A differenza di quanto ipotizzato con l’avvio della normativa relativa al Tfr in busta paga, le quote di marzo e aprile 2015 non potranno essere corrisposte a causa della tardiva pubblicazione di circolari e decreti attuativi.

I lavoratori che hanno presentato all’azienda la richiesta per ricevere il Tfr in busta paga prima della pubblicazione del modello, devono ora ripresentarla utilizzando il modello ufficiale, di cui il datore di lavoro dovrà controfirmare una copia e rilasciarla al lavoratore per ricevuta.

A beneficio di quanti si sono persi nei ritardi e nei meandri della normativa e nei ritardi relativi al Tfr in busta paga è bene riepilogare alcuni punti essenziali.

  • per chi sceglie di avere la liquidazione mensile della quota maturanda di Tfr, la decisione è irrevocabile fino al 30 giugno 2018;
  • il pagamento mensile della quota maturanda di Tfr non può essere richiesto dai lavoratori il cui Tfr non sia disponibile perché a garanzia di un finanziamento;
  • il pagamento mensile della quota maturanda di Tfr può essere richiesto dai lavoratori con almeno sei mesi di anzianità aziendale
  • il pagamento mensile della quota maturanda di Tfr non può essere richiesto dai lavoratori agricoli o domestici;
  • il pagamento mensile della quota maturanda di Tfr può essere richiesto dai lavoratori che hanno scelto di versare il Tfr in un fondo di previdenza complementare.

Accordo tra Istituto Nazionale Tributaristi ed Equitalia Centro

Maggiore assistenza per i contribuenti su cartelle, rate, pagamenti e procedure di Equitalia. Il protocollo d’intesa sottoscritto oggi tra il direttore generale di Equitalia Centro, Antonio Rondi, e il presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, prevede l’attivazione di un canale di assistenza dedicata che consentirà un dialogo più veloce e diretto con gli uffici per semplificare il rapporto con i professionisti e i loro assistiti.

Grazie all’accordo i contribuenti assistiti dai tributaristi della Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Abruzzo, Umbria e Marche avranno una corsia più veloce per ricevere assistenza e informazioni su cartelle, rate, compensazioni e sospensione della riscossione con la possibilità, per i casi più complessi, di fissare un appuntamento in tempi brevi.

Gli iscritti all’ Istituto Nazionale Tributaristi infatti potranno accedere a uno sportello telematico riservato sul sito internet www.gruppoequitalia.it, nella sezione Associazioni e Ordini, e richiedere informazioni per conto dei propri assistiti.

Il rinnovo della collaborazione con l’ Istituto Nazionale Tributaristi – ha detto il direttore generale di Equitalia Centro Antonio Rondi – e il dialogo costante con i professionisti rappresentano tasselli importanti per migliorare il rapporto con i contribuenti, garantire sempre la massima assistenza e mettere a disposizione servizi sempre più efficienti”.

Il rinnovato accordo con Equitalia Centro – gli ha fatto eco il presidente dell’Int Riccardo Alemanno -, che fa seguito al nuovo protocollo nazionale siglato lo scorso mese marzo, rafforza la collaborazione tra l’ Istituto Nazionale Tributaristi ed Equitalia anche livello territoriale. I Tributaristi e la Società di riscossione insieme, nel rispetto dei reciproci ruoli, mettono in campo le proprie risorse, esperienze e professionalità, perché solo attraverso il confronto ed il dialogo tra istituzioni ed intermediari fiscali si può migliorare il rapporto fisco-contribuente”.

L’effetto Expo sulle imprese del territorio

E alla fine Expo fu. Siamo entrati nella settimana che segna l’avvio di Expo 2015 tra ritardi, polemiche, imbarazzo ma anche tanto entusiasmo e orgoglio nazionale e cittadino da ostentare, sia come sia. Perché Expo 2015 non è solo una grande vetrina per l’Italia ma anche un’occasione unica per le imprese delle padrone di casa, Milano e la Lombardia.

Lo testimonia anche il primo “Monitor imprese della provincia di Milano” del 2015 realizzato dalla Camera di commercio di Milano con Ipsos. Secondo i dati del monitor grazie a Expo si tocca il livello più alto di fiducia da inizio crisi tra le imprese milanesi: il peggio della crisi è infatti già passato per il 22% di loro (+ 11% rispetto a ottobre 2014).

Le imprese tornano a investire, una su due in pubblicità e comunicazione, poco di più nel miglioramento del processo produttivo. Aumenta il numero di aziende che hanno assunto nuovo personale negli ultimi 3 mesi, passando dal 9% di ottobre all’11% attuale. In media si tratta di quasi due persone assunte a impresa.

Grazie a Expo, per la prima volta il numero di ottimisti supera la quota di pessimisti riguardo ai prossimi 12 mesi, non solo per la situazione dell’azienda, ma anche per quella di territorio e settore, con un saldo positivo del 2%. Anche per le aziende con meno di 10 dipendenti, più in difficoltà, gli ottimisti superano di ben 9 punti coloro che intravedono un possibile peggioramento.

Se le previsioni sono positive, anche la situazione attuale migliora. A gennaio l’effetto Expo ha fatto crescere del 5% rispetto a ottobre il numero di soddisfatti per la situazione del territorio e per quella del settore in cui opera l’azienda (+4%), mentre è rimasta stabile la soddisfazione per la situazione aziendale (49% di soddisfatti e 51% di insoddisfatti).

L’analisi delle variabili aziendali mostra uno scenario sostanzialmente stabile. Infatti:

  • nell’area finanziaria, se da un lato si riduce il gap tra coloro che hanno visto un aumento del fatturato e chi al contrario ne ha registrato una diminuzione (-36% contro il -46% di ottobre), dall’altro la situazione di ordini e tempi di pagamento dei clienti resta per lo più stabile (più negativa che positiva);
  • relativamente all’area degli investimenti, diminuisce il numero delle aziende che hanno fatto ricorso all’indebitamento e peggiora, seppur molto lievemente, il trend degli investimenti in beni materiali e immateriali: il saldo tra miglioramento e peggioramento passa dal -1 di ottobre al -5 attuale.

Le previsioni a 12 mesi mostrano, al contrario, un sensibile miglioramento delle dinamiche aziendali, grazie anche a Expo:

  • per fatturato e ordini il numero degli ottimisti supera quello di pessimisti rispettivamente di 4 e 2 punti percentuali; l’unica dimensione dell’area finanziaria a mostrare previsioni negative è il tempo di pagamento dei clienti;
  • nell’area degli investimenti è importante rilevare il sensibile miglioramento del livello occupazionale: per la prima volta dopo più di tre anni il saldo tra ottimisti e pessimisti non è negativo, bensì nullo.

Se da un lato si stabilizza il numero delle aziende che hanno investito negli ultimi 6 mesi, dall’altro aumenta la quota di quelle che hanno intenzione di effettuare investimenti nei prossimi 6 mesi, anche grazie a Expo. Più nel dettaglio crescono gli investimenti in beni materiali, in pubblicità e quelli legati al miglioramento del processo produttivo.

Aumenta sensibilmente il numero di aziende che hanno una linea di credito o un mutuo attivi, ma diminuiscono quelle che hanno chiesto un prestito o un finanziamento negli ultimi 3 mesi, a favore di coloro che non hanno chiesto alcun finanziamento perché non ne avevano bisogno.

Il peso dell’export, fondamentale in chiave Expo, sul fatturato totale è dell’8% rispetto al 7% di ottobre.

I principali segnali positivi giungono dal fronte lavoro, a confermare quanto già delineato in precedenza:

  • aumenta il numero di aziende che hanno assunto nuovo personale negli ultimi 3 mesi, passando dal 9% di ottobre all’11% attuale;
  • diminuiscono, seppur di un solo punto percentuale, coloro che hanno visto almeno un dipendente abbandonare la propria azienda.

Ma sono ancora una volta le prospettive per il prossimo futuro quelle che lasciano ben sperare. Infatti rispetto a ottobre si registra una significativa riduzione delle aziende che non hanno intenzione di effettuare nuove assunzioni nel corso dei prossimi 12 mesi, a favore di quelle che prevedono di inserire stabilmente nuovi dipendenti a tempo indeterminato (+3%) o a tempo determinato (+3%), ossia i 2 contratti che più di tutti saranno toccati dal nuovo Jobs Act.

Digitalizzatori a sostegno del made in Italy

Che cosa c’è di più utile del web promuovere le eccellenze del made in Italy? Poco o nulla. Lo sanno bene Google e Unioncamere che, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico, promuovono anche per il 2015 la digitalizzazione delle imprese del made in Italy.

L’iniziativa è stata un successo già nel 2014, tanto che per il 2015 toccherà a 92 giovani “digitalizzatori” che aiuteranno le Pmi italiane nel difficile ma stimolante compito di sfruttare le opportunità offerte da internet per far conoscere i propri prodotti sul mercato locale e, soprattutto, su quello internazionale, dove c’è da sempre fame di made in Italy e c’è maggiore possibilità di spesa.

I “digitalizzatori” dell’edizione 2015 del progetto saranno selezionati da Unioncamere e ciascuno di essi avrà il sostegno di una borse di studio da 9mila euro della durata di 9 mesi, messa a disposizione insieme a Google.

Il bando dell’iniziativa è rivolto a giovani neolaureati o laureandi con competenze digitali orientate al web marketing, oltre a competenze in campo economico, di marketing e di management. Utile conoscere i processi di internazionalizzazione e padroneggiare almeno l’inglese.

I giovani destinati a lanciare sul web le eccellenze made in Italy delle Pmi italiane saranno selezionati attraverso una prova scritta e un colloquio. Una volta superati, accederanno a un periodo di training con Google, dopo il quale affiancheranno le imprese del territorio, attraverso le Camere di Commercio.

Le domande di adesione devono pervenire entro le 12 di giovedì 30 aprile e dovranno essere inviate esclusivamente online attraverso il modulo compilabile cliccando qui.

Bonus mobili? Tutti lo vogliono

Per il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, il bonus mobili ha salvato 10mila posti di lavoro e permesso a oltre 3600 aziende di non chiudere. Il direttore generale sempre di Federlegno ha chiesto che diventi strutturale e il presidente del Consiglio Renzi si è detto disposto a estenderlo anche per il 2016, dopo la conferma per il 2015. Insomma, il bonus mobili piace a tutti.

Piace, soprattutto, a quanti ne hanno usufruito dalla sua entrata in vigore, nel giugno 2103, e che, fino alla fine dello scorso anno hanno portato a una spesa collegata che ha sfiorato i 2 miliardi. Tanta roba, la misura più importante, secondo FederlegnoArredo, per ridare stimolo alla domanda interna, frenata negli anni della crisi.

Di fatto il bonus mobili, ossia la detrazione Irpef del 50% per chi compra mobili nuovi e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica deve rispettare una serie di condizioni, la più importante delle quali è il suo collegamento alla detrazione Irpef sulle ristrutturazioni edilizie. Infatti, per poter accedere al bonus mobili è necessario che prima di acquistarli siano stati avviati in casa i lavori con detrazione agevolata, anche se ancora non ne sono state sostenute le spese. A questo proposito, in caso di lavori già ultimati, le spese devono essere state sostenute dal 26 giugno 2012 in poi.

I lavori di ristrutturazione delle abitazioni sono quelli di restauro, conservativo, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, ripristino o ricostruzione dopo una calamità. Tra quelli di manutenzione straordinaria, sono incentivati quelli per l’efficientamento energetico. Il bonus mobili non è invece collegato alla manutenzione ordinaria, un esempio per tutti l’imbiancatura dei locali. Importante ricordare poi che non è necessaria una correlazione tra i vani ristrutturati e i mobili acquistati, basta che si riferiscano alla medesima casa.

Il calcolo del bonus mobili va fatto su un importo massimo di 10mila euro, la cui spesa deve essere effettuata attraverso strumenti di pagamento tracciabili come i bonifici postali dedicati, i bonifici bancari, carte di credito e debito. Se l’importo massimo agevolato dal bonus mobili è di 10mila euro, l’agevolazione può toccare quindi un massimo di 5mila. In ogni caso, il rimborso avviene in 10 rate annue.

Utile ricordare che l’importo dei lavori di ristrutturazione grazie ai quali accedere al bonus mobili può anche essere inferiore alla spesa agevolata per gli arredi, che include anche trasporto e montaggio.

Il mercato dell’ internet delle cose in Italia

Forse non tutti sanno che cos’è il cosiddetto internet delle cose. Si tratta dell’ecosistema formato dagli oggetti di uso quotidiano connessi tra di loro attraverso internet, dagli smartphone agli smart watch, dalle lavatrici agli impianti domotici. E si tratta, per l’ internet delle cose, di un mercato che, in Italia, vale la bellezza di 1,55 miliardi di euro.

Questa, almeno, è la valorizzazione che ne ha fatto l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, secondo il quale, nel 2014, l’ecosistema italiano dell’ internet delle cose era composto da 8 milioni di oggetti connessi tramite Sim cellulare (+33% rispetto al 2013) e generava un controvalore di 1,15 miliardi. A questo andava aggiunto il mercato delle app con tecnologie differenti dalla Sim dati (tipicamente wi-fi e Bluetooth), il cui controvalore era pari a 400 milioni.

Secondo l’osservatorio del Politecnico, l’ internet delle cose italiano è destinato a crescere, in questo 2015, almeno in 3 ambiti: Smart Car, Smart Home e Smart City. Nel primo ambito, attualmente in Italia ci sono 4,5 milioni di veicoli interconnessi, che cresceranno sempre di più soprattutto grazie ai box Gps/Gprs che permettono di registrare i parametri di guida a scopo assicurativo.

Per quanto riguarda le Smart Home, secondo le rilevazioni dell’osservatorio il 46% dei proprietari di casa ha intenzione di acquistare prodotti collegato all’ internet delle cose, principalmente per incrementare il risparmio energetico e la sicurezza della casa.

Ancora più promettente l’ambito delle Smart City, dove quasi il 50% dei comuni italiani con oltre 40mila abitanti ha adottato, negli ultimi 3 anni, almeno un progetto basato su tecnologie legate all’ internet delle cose.

Franchising Awards 2015

I Franchising Awards 2015 scaldano i motori. Il premio, organizzato da AZ Franchising e istituzionalizzato nel 2001, premia i franchisor più innovativi del mercato ed è attribuito da una commissione composta da esperti, accademici, operatori nazionali e internazionali.

I Franchising Awards sono aperti a tutte le imprese con una presenza significativa nel mondo del franchising, con lo scopo di attribuire un riconoscimento alle imprese e alle personalità che, negli anni, hanno contribuito negli anni alla crescita e all’affermazione del franchising, rendendolo un modello di riferimento per l’economia globale.

Le reti che vogliono candidarsi ai Franchising Awards 2015 possono inviare la propria candidatura compilando il form sul sito www.franchisingawards.it entro e non oltre il 30 luglio 2015. Se la candidatura risulterà idonea, il franchisor effettuerà il pagamento della quota per perfezionare l’iscrizione.

Anche quest’anno, i Franchising Awards assegneranno i propri riconoscimenti in differenti categorie:

  • valore del brand
  • miglior sistema di ingegnerizzazione
  • migliore redditività
  • miglior piano di formazione
  • capacità di ricerca