Per intuire e anticipare tendenze e novità del franchising, male non fa dare un’occhiata a quello che accade negli Stati Uniti, il Paese che il franchising lo ha inventato e che, ancora oggi, ne detta i ritmi e indica le direzioni da prendere.
In questo ci facciamo ispirare da un’analisi della rivista economica americana Entrepreneur, ripresa in Italia anche da AZ Franchising, che ha fatto il punto sulle migliori performance tra i marchi statunitensi in franchising, alcuni dei quali presenti anche in Italia, altri no.
Per stilare una sorta di graduatoria, Entrepreneur, all’interno del suo sistema di analisi e classificazione Franchise 500, ha analizzato i tassi di crescita tra il 2013 e il 2014, negli Usa e in Canada, di alcuni dei più importanti franchising, mettendo sotto i riflettori specialmente le nuove aperture di punti vendita.
Dalle analisi svolte dalla rivista, il franchising più dinamico negli Stati Uniti si è dimostrato quello della catena di fast food Subway, seguito da Dunkin’ Donut (dolci). Quest’ultimo in Italia non è presente, così come quelli dal terzo all’ottavo posto (Cruise Planners, Jimmy John’s Gourmet Sandwiches, Vanguard Cleaning Systems, Great Clips, Taco Bell e Bricks 4 Kidz), mentre al nono posto c’è il franchising globale per eccellenza, McDonald’s.
Come si vede, Oltreoceano ben 5 sui primi 10 franchisor operano nel settore della ristorazione, tipicamente del fast food, ma non mancano servizi alla persona, agenzie di viaggi, servizi di pulizie domestiche e industriali.
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