Dopo le proteste dei notai di mezza Italia contro il Governo per il disegno di legge sulla concorrenza che, tra le altre cose, attribuisce agli avvocati la possibilità di stipulare contratti di compravendita per gli immobili non residenziali fino a 100mila euro di valore catastale, la questione potrebbe prendere un’altra piega. Stando alle dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, intervenuto all’incontro di Federnotai mercoledì scorso il Governo Renzi è disponibile a riaprire il dialogo con entrambe le categorie sulla norma inserita nel Ddl Concorrenza, incardinato in Commissione Attività Produttive alla Camera. Soddisfatto il presidente di Federnotai Carmelo Di Marco che ha assicurato come la categoria non sia affatto “spaventata dalla concorrenza” ma desiderosa di “rendere meno costoso l’accesso e favorire i concorsi”.
“La prestazione che offre il notaio è una prestazione supportata da tre requisiti fondamentali – aveva dichiarato nei giorni scorsi meno diplomaticamente Pierluisa Cabiddu, presidente del Sindacato sociale notarile -. Sono la specializzazione attestata dal superamento di un concorso nazionale, molto rigoroso e meritocratico; la responsabilità che il notaio ha, patrimoniale, penale e fiscale; e i rigorosi controlli ai quali è sottoposto da parte del Ministero di Giustizia, che ogni due anni verifica la legalità dei suoi atti. Questi requisiti sono molto importanti, perché la tutela che deve essere data in quest’ambito è una tutela fondamentale per il cittadino e per lo Stato”.
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