Ecco i digitalizzatori per il made in Italy

Ecco i digitalizzatori per il made in Italy

Avevamo parlato nei mesi scorsi del progetto promosso da Google, Unioncamere e 64 Camere di commercio “Made in Italy: Eccellenze in digitale” per formare giovani digitalizzatori a sostegno delle imprese del made in Italy. Ebbene, il percorso formativo di questi giovani, 132, è terminato da poco enei prossimi 9 mesi opereranno a contatto con le imprese dei diversi territori per favorirne la digitalizzazione, e la promozione dei loro prodotti di eccellenza del made in Italy.

Le Camere di commercio che hanno aderito all’iniziativa “Made in Italy: Eccellenze in digitale”, sono, in ordine alfabetico: Agrigento; Alessandria; Ancona; Ascoli Piceno; Avellino; Bari; Biella; Cagliari; Caltanissetta; Campobasso; Caserta; Catania; Catanzaro; Chieti; Cosenza; Cuneo; Fermo; Firenze; Foggia; Frosinone; Genova; La Spezia; Latina; Lecce; Lecco; Livorno; Lucca; Macerata; Monza e Brianza; Napoli; Novara; Nuoro; Padova; Parma; Pavia; Perugia; Pesaro e Urbino; Pescara; Piacenza; Pisa; Pistoia; Pordenone; Potenza; Prato; Ragusa; Reggio Calabria; Reggio Emilia; Rieti; Roma; Rovigo; Sassari; Savona; Siracusa; Sondrio; Taranto; Teramo; Terni; Torino; Trento; Verbano Cusio Ossola; Vercelli; Verona; Vicenza; Viterbo.

I ragazzi della nuova infornata raccolgono il testimone degli oltre 100 digitalizzatori della precedente edizione, durata 6 mesi durante i quali hanno supportato oltre 1500 imprese del made in Italy nella loro strategia digitale. Un’avventura, questa dei digitalizzatori che lasciano, che non finirà probabilmente qui, visto che sono molte le Camere di commercio che continueranno a servirsi delle loro competenze per favorire la digitalizzazione delle Pmi italiane.

I settori di eccellenza del made in Italy che le Camere di commercio hanno deciso di supportare attraverso l’opera dei digitalizzatori sono soprattutto quelli dell’artigianato, del turismo e dell’agroalimentare. Non mancheranno comunque realtà nelle quali i ragazzi sensibilizzare alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie anche imprese del settore culturale, che hanno molto da offrire in termini di qualità e di italianità.