Si chiama mobile economy, è l’economia generata dai dispositivi wireless collegati tra loro e, in Italia, è in decisa rampa. Merito soprattutto dell’enorme quantità di device circolanti nel nostro Paese che costituiscono un terreno fertilissimo per lo sviluppo della mobile economy: alla fine del 2014, infatti, in Italia erano attivi 35 milioni di smartphone (le previsioni per fine 2015 parlano di 40 milioni di pezzi) e 9,5 milioni di tablet (oltre 10 entro fine anno).
Non siamo noi a snocciolare queste cifre, bensì l’Osservatorio Mobile Economy del Politecnico di Milano, che le ha presentate nei giorni scorsi durante il convegno “Mobile Economy: la via per la digitalizzazione del Paese”.
Secondo l’Osservatorio, la mobile economy vale 25,7 miliardi di euro, cifra pari all’1,65% del Pil italiano, e le previsioni di crescita parlano di 37 miliardi (2,3% del Pil) al 2017. E, se i servizi tradizionali di telefonia mobile fanno segnare una frenata a due cifre (-16%), la mobile economy cresce invece a doppia cifra (+23%), spinta dal mobile commerce (+55%) e dagli investimenti effettuati dagli operatori sulle reti 3G e 4G (+39%).
E la mobile economy fa bene anche ad aziende e Pubblica amministrazione che, stando ai dati dell’Osservatorio aumentano i propri fondi destinati allo sviluppo di app a supporto dei processi aziendali (+24%) e dei servizi di marketing e comunicazione mobile (+41%).
Da sottolineare la crescita significativa del cosiddetto mobile commerce (+55%), che da solo costituisce il 10% dei consumi della mobile economy e il 18% dell’intero e-commerce in Italia. Tanto che gli estensori del rapporto dell’Osservatorio commentano: “Nello scenario macro-economico italiano che continua a essere negativo, la mobile economy è uno dei pochi comparti che cresce, generando valore economico e posti di lavoro. Coerentemente con lo scenario internazionale, infatti, anche in Italia, una componente via via più significativa dei consumi di famiglie, imprese e pubblica amministrazione e degli investimenti del settore pubblico e privato viene orientata verso il mondo mobile”.
Oltre alla diffusione dei device mobili e al miglioramento e allo sviluppo di infrastrutture e reti, alla base della crescita della mobile economy in Italia c’è anche un altro importante fattore: la concorrenza tra gli operatori che, nel tempo, ha fatto abbassare le tariffe per accedere ai servizi mobile.
“Le tariffe di accesso al Mobile Internet sono oggi alla portata di tutti – commenta infatti l’Osservatorio – e l’offerta di App ha superato i 3 milioni di unità dall’apertura degli store. Questo ha portato ad avere in un giorno medio quasi 18 milioni di utenti unici che navigano in Internet dai propri Smartphone e Tablet, contro meno di 13 milioni che navigano dal Pc”.
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