Si aspettava il via libera definitivo e, invece, la procedura è stata insabbiata.
La riforma del Catasto, che sembrava ormai cosa certa, ha subìto un brusco arresto e, ad oggi, non si hanno notizie né date entro cui verrà finalmente portata a termine.
Il motivo è molto chiaro: la riforma degli estimi catastali su cui tutto si basava, si sarebbe dovuta compiere mantenendo inalterato il gettito fiscale, quindi senza aumento alcuno delle tasse sugli immobili.
Poiché, invece, questo non sembrava possibile, e considerando che le tasse che pesano sul mercato immobiliare sono già pesanti, è stato mandato tutto all’aria, in attesa di tempi più propizi.
In realtà, la notizia non è del tutto nuova, perché gli addetti ai lavori, ovvero gli operatori del settore immobiliare, avevano già sostenuto l’impossibilità dell’invarianza fiscale una volta modificato il calcolo degli estimi.
A persuadere l’esecutivo sono state le simulazioni effettuate dall’Agenzia delle Entrate che, nei giorni scorsi, ha presentato a Matteo Renzi e ai suoi ministri un resoconto dettagliato di ciò che, in termini numerici, avrebbe significato riformare il Catasto nei modi previsti e dichiarati fino a pochi giorni fa.
È dunque questo il motivo che ha fatto sparire dall’ordine del giorno del consiglio dei ministri del 23 giugno 2015 la discussione del decreto attuativo che riguardava la delega fiscale in materia di immobili. Per adesso, quando mancano pochissimi giorni alla scadenza della delega, pare che la discussione venga rimandata a settembre, anche se in pochi credono che dopo l’estate si riuscirà a trovare una soluzione valida a mantenere inalterata la pressione fiscale sugli immobili.
Vera MORETTI
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