Continuiamo oggi con la nostra analisi dei pregi e difetti del BYOD (Bring Your Own Device, ossia l’utilizzo di dispositivi mobili personali per motivi di lavoro) per le imprese, prendendo spunto dai punti di vista di esperti del settore che, specialmente all’estero dove il fenomeno BYOD è più diffuso, provano ad analizzarne i pro e i contro.
Oggi tocca a Lincoln Goldsmith, general manager per l’Oceania di Acronis, multinazionale che si occupa di protezione dati, il quale in un intervento su un blog neozelandese ha stilato i 5 comandamenti del BYOD che un’azienda dovrebbe seguire per avere il pieno controllo del fenomeno. Un’analisi che a noi di Infoiva è parsa interessante e che vi proponiamo.
Come primo passo fondamentale per la sicurezza nel mondo BYOD, la gestione dei dispositivi mobili implica la centralizzazione della gestione dei dispositivi impiegati dai dipendenti per lavoro, siano essi utilizzati a casa o in ufficio. In questo modo, i dipendenti avranno la libertà di utilizzare qualsiasi dispositivo e l’IT potrà monitorarne l’accesso e l’uso, assicurandosi che non ci sia perdita di dati.
Una volta che i dispositivi sono messi in sicurezza, i dipendenti che lavorano in BYOD hanno ancora bisogno di accedere ai file e ai contenuti che utilizzano ogni giorno per svolgere il loro lavoro. La gestione dei file mobili garantisce che l’IT può avere il controllo completo su quali file vengono consultati, modificati o cancellati. In questo modo, le aziende possono andare oltre i dispositivi di gestione gestendo direttamente i dati sensibili che vengono consultati.
La rivoluzione BYOD è iniziata con il Mobile device management e la sua funzionalità si sta espandendo con il Mobile file management, ma ora che mobile è una piattaforma “nativa” per i dipendenti, ci sono innumerevoli app aziendali pensate per l’utilizzo in mobilità. Quando i dipendenti viaggiano per lavoro, è dato per scontato che portino con sé i dispositivi personali e li usino per controllare la posta elettronica, collaborare su progetti e gestire le relazioni con i clienti.
Dal momento che i dispositivi mobili sono diventati uno stile di vita per i dipendenti, ci sarà una crescita esponenziale di applicazioni progettate esclusivamente per gli ambienti mobili, siano esse in BYOD o meno. Queste applicazioni hanno un vantaggio ben definito, perché sono ideate con la consapevolezza che le persone li utilizzeranno solo su piccoli touch-screen e costantemente in movimento.
Dopo il rapido sviluppo delle applicazioni mobili, è necessario creare collegamenti anche nella direzione opposta, verso il mondo del fisso. Proprio come i mainframe non si sono mai completamente estinti, il ruolo dei computer fissi e le funzionalità che portano al mondo del lavoro rimangono rilevanti. Così, le nuove applicazioni mobili hanno bisogno di costruire ponti verso le infrastrutture e le interfacce del “vecchio mondo”.
“Riconoscendo questi passaggi e implementando la tecnologia e i processi che sono alla loro base, le aziende possono utilizzare la maggior parte dei dispositivi dei loro dipendenti in BYOD senza compromettere la sicurezza dei dati“, conclude Goldsmith.
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