Telecom Italia Media ormai non esiste più. Il delisting a Piazza Affari, ovvero la sua uscita dal listino della Borsa italiana, avvenuto l’1 ottobre scorso, è infatti una conseguenza diretta della formalizzazione dell’atto di fusione per incorporazione, stipulato in data 25 settembre ed iscritto nel registro delle imprese, da parte della controllante Telecom Italia.
Per effetto dell’efficacia della fusione tra Telecom Italia e Telecom Italia Media è divenuto efficace l’esercizio del diritto di recesso che spetta agli azionisti ordinari e di risparmio Telecom Italia Media che non hanno votato a favore della fusione.
In questo modo saranno liquidate 7,5 milioni di azioni ordinarie e 1,9 milioni di azioni di risparmio di Telecom Italia Media al prezzo unitario di 1,055 euro per ciascuna azione ordinaria e di 0,6032 euro per ciascuna azione di risparmio.
Le azioni che non erano in portafoglio a Telecom Italia saranno progressivamente scambiate con azioni di nuova emissione della società incorporante, prive di valore nominale, nel rapporto di concambio di 0,66 azioni ordinarie e 0,47 azioni di risparmio di Telecom per ciascuna azione ordinaria e di risparmio Telecom Italia Media.
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