Conferma ecobonus, il plauso degli architetti

In una nota congiunta insieme a Legambiente ribadiscono la soddisfazione per l’ecobonus ma chiedono politiche strutturali in favore dell’ambiente

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Conferma ecobonus, il plauso degli architetti

L’ ecobonus confermato dal Governo anche per la prossima Legge di stabilità è una misura apprezzata non solo dai cittadini, che potranno beneficiare ancora delle detrazioni collegate, ma anche dai professionisti.

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e Legambiente si sono espressi infatti a favore della conferma dell’ ecobonus in una nota congiunta: “Apprezziamo fortemente – scrivono – che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, abbia confermato che nella Legge di stabilità 2016 sia prevista per i condomìni – come abbiamo proposto – la stabilizzazione a tre anni dell’ ecobonus energetico e sismico e di innovare gli incentivi per la riqualificazione degli immobili, con una modifica che consente di premiare chi più risparmia energia”.

La conferma del plauso all’ ecobonus prosegue nella nota: “Non si tratta solo di una importante misura per il rilancio dell’edilizia in drammatica crisi di occupazione e di fatturato: lo è per i cittadini che avrebbero la possibilità di ridurre la spesa per il riscaldamento dovuta a edifici ‘colabrodo’; lo è per gli abitanti dell’Italia a rischio sismico e idrogeologico che potrebbero veder finalmente riconosciuto il loro diritto fondamentale alla sicurezza dell’abitare; lo è nell’interesse generale, perché riducendo i consumi energetici si riducono le emissioni di CO2 causa dei cambiamenti climatici”.

Solo con una stabilizzazione tale da permettere di programmare e riqualificare i condomìni – prosegue la nota – si possono rigenerare le città italiane e dare certezze agli investimenti per un habitat migliore”.

Ma architetti e ambientalisti non si fermano qui, per loro la conferma dell’ ecobonus è cosa buona e giusta, ma non sufficiente: “Ora – conclude la nota – ci auguriamo che il ministero dell’Economia, prima, e il Parlamento, poi, concordino sull’opportunità e sull’importanza di un varo di una misura finalmente incisiva e strutturale che in altri Paesi dell’Unione ha dato risultati importanti per l’economia e l’ambiente”.