Il bio italiano va forte nel mondo. Si è infatti impennato l’export di prodotti bio Made in Italy, un giro d’affari di 1,4 miliardi di euro è un +330% nelle esportazioni dal 2008 a oggi. Lo certifica un’indagine di Nomisma condotta su un campione di 150 imprese che sviluppano un fatturato agroalimentare a marchio certificato bio pari a 1 miliardo di euro
Il fattore positivo che emerge da questa indagine Nomisma sul bio è la forte propensione all’export di queste aziende, nettamente più alta rispetto a quella delle altre imprese del settore agroalimentare. Secondo l’analisi di Nomisma, la quota di fatturato che arriva a queste aziende dai mercati internazionali rappresenta il 24% del totale, a fronte di un 18% relativo alle imprese agroalimentari italiane nel loro complesso.
Inoltre, quello che distingue positivamente le imprese bio è la loro forte capacità di presidiare i mercati internazionali, con l’80% del campione intervistato che ha realizzato vendite all’estero durante il 2014.
Anche in Italia, seppur in misura più contenuta, il bio conosce uno sviluppo importante: rispetto al 2008, il fatturato interno ha fatto segnare un +90%, per un giro d’affari di 2,46 miliardi di euro (fonte Il Sole 24Ore).
Il prodotti bio sono presenti principalmente nella GDO, con un giro d’affari di 855 milioni di euro. A seguire i negozi specializzati in bio, con 761 milioni, il food service (315 milioni), i negozi (191) milioni, le farmacie, parafarmacie ed erboristerie (123) milioni. I residui 215 milioni sono distribuiti tra altri differenti canali di vendita.
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