I tributaristi: la Legge di Stabilità va nella giusta direzione

I tributaristi: la Legge di Stabilità va nella giusta direzione

La Legge di Stabilità licenziata ieri dal Consiglio dei Ministri trova buona accoglienza da parte dei tributaristi italiani: è infatti una Legge di Stabilità dai contenuti positivi e che va nella giusta direzione, secondo il parere dell’Istituto Nazionale Tributaristi.

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi nonché Vice Presidente vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno, ha infatti commentato il varo della manovra economica e di bilancio per il 2016 con un lungo e articolato intervento.

Non sono uso sbilanciarmi, ma da una prima valutazione ritengo la Legge di Stabilità certamente positiva. Almeno da una veloce analisi, gli interventi vanno verso la giusta direzione (partite Iva, sgravi, incentivi, semplificazioni, welfare, ecc.). Ovviamente si dovrà fare una più approfondita valutazione sul testo ufficiale e soprattutto seguire il percorso parlamentare ed attendere anche la valutazione della Commissione Ue. Sia come Presidente dell’INT, sia come Vice Presidente vicario di Confassociazioni seguirò con attenzione il percorso della manovra e con i nostri esperti daremo il supporto necessario per, dove è possibile, migliorare ulteriormente gli effetti sul lavoro autonomo e sulle famiglie. Devo però dare atto al Presidente Renzi e al suo Governo di avere varato una delle più positive manovre degli ultimi anni”.

Certo tutto può essere migliorato, ma i segnali sono sicuramente positivi; ad esempio, io avrei preferito un intervento prima sull’Irpef e poi sull’Ires e non viceversa, come pare sarà (Ires dal 2016, Commissione Ue permettendo, o 2017 e successivamente Irpef), ma si deve capire, tutti, che se si vuole essere d’aiuto al Paese, si devono lasciare da parte le esigenze di categoria e tanto più le personali e supportare quegli interventi realizzabili e sostenibili nell’interesse del Paese, tenendo conto dei limiti di bilancio. Non possiamo pretendere che problematiche vecchie di decenni vengano superate in brevissimo tempo, altrimenti dovremmo prepararci a sopportare una sorta di Legge Fornero anche in ambito fiscale-amministrativo. Dico questo non per ritornare sulle troppe critiche all’ex ministro Fornero, costretta dalla contingenza a fare sulle pensioni ciò che non era stato fatto nei precedenti vent’anni, ma per fare capire che il percorso di normalizzazione del nostro Paese non può essere immediato, per accontentare i vogliosi del tutto subito, ma continuativo e costante”.

Ripeto, mi pare si sia presa la giusta strada, le mie non sono e non vogliono essere valutazioni politiche, ma solo valutazioni tecniche e con un po’ di presunzione e di buon senso, anche perché nel nostro Bel Paese ogni manovra economica sembra svegliare un popolo di 60 milioni di ministri delle Finanze; ma non è come nel calcio dove 60 milioni di CT fanno solo sorridere: in ambito economico-finanziario le sparate di taluni e le critiche strumentali e non costruttive di altri possono fare seri danni”.