Vino italiano numero 1

Vino italiano numero 1

Lo abbiamo scritto ieri: gli italiani sanno produrre un grandissimo vino, i francesi lo sanno vendere meglio. Tutto vero, tutto confermato. Ma se i signori d’Oltralpe hanno sempre snobbato il vino italiano, nascondendosi soprattutto davanti al loro storico primato di più grandi produttori al mondo, ebbene, stavolta non hanno più alibi: è l’Italia, ora il maggior produttore di vino al mondo e il vino italiano primeggia come non mai.

Secondo le stime estrapolate dalle dichiarazioni che i produttori europei depositano in sede Ue a Bruxelles relativamente alla raccolta e alle previsioni di produzione, l’Europa stila una classifica annuale dei Paesi produttori di vino che, per il 2015, vede l’Italia e il vino italiano al primo posto per ettolitri prodotti.

Non è un dato di poco conto, dal momento che battaglie e classifiche su chi produce più vino e di migliore qualità, aiutano a determinare un posizionamento migliore o meno sui mercati internazionali. Di sicuro, sotto questo punto di vista i francesi ci superano, ma almeno in termini di volumi prodotti il vino italiano si toglierà qualche soddisfazione nel 2015.

Le stime di produzione sono aggiornate al 15 settembre 2015, giorno in cui sono stati presentati a Bruxelles i resoconti dei produttori. Ebbene, sulla base di quei numeri l’Ue calcola che l’Italia quest’anno totalizzerà 48,8 milioni d’ettolitri di vino italiano contro i 46,45 milioni prodotti dalla Francia con i suoi vini. Sul terzio gradino del podio la Spagna, con i 36,6 milioni d’ettolitri. Al quarto e al quinto posto Germania e il Portogallo.

Il sorpasso del vino italiano su quello francese arriva dopo un anno nel quale i transalpini hanno avuto gioco facile; la primavera e l’estate 2014, terribili in Italia sotto il profilo climatico avevano inciso pesantemente sui volumi di uva prodotti nel nostro Paese. Una produzione che, invece, quest’anno ha sfruttato una bella stagione eccezionale, tanto da crescere del 13%. Francia invece con il segno meno (-1%), a scontare un’annata particolarmente secca.

Insomma, la natura ha dato una mano al vino italiano per valorizzare l’eccellenza intrinseca che porta con sé. Ora tocca agli italiani lavorare per promuovere meglio un prodotto che non ha pari al mondo. Con buona pace dei francesi.