Il fermento della giovane avvocatura italiana

Il fermento della giovane avvocatura italiana

L’ avvocatura è un mondo vecchio e stantio? Non quella italiana, come dimostra la commissione #Lab@vvocaturaGiovane, di recente istituzione da parte del Consiglio Nazionale Forense che ha accolto a Roma nei giorni scorsi, per la prima riunione della Rete, i referenti per la Avvocatura Giovane dei Consigli degli Ordini.

Un’iniziativa dinamica per l’ avvocatura, il cui obiettivo è la promozione della Rete per individuare insieme, fanno sapere dal Cnf, “azioni positive, progetti di start up, studiare incentivi e sgravi fiscali per i giovani avvocati”.

Alla riunione del Consiglio hanno partecipato i referenti di 94 Consigli degli Ordini, che hanno portato proposte e offerto soluzioni su formazione, tutele, organizzazione dello studio. Un bel fermento nel mondo dell’ avvocatura italiana, come sottolineato dal presidente del Cnf Andrea Mascherin, il quale ha ricordato che la scelta del Consiglio attuale è quella di promuovere la vicinanza della giovane avvocatura alle istituzioni forensi, contribuendo a fare crescere un vivaio che sappia esprimere nel futuro una squadra forte.

L’appartenenza ad un Ordine, l’osservanza di regole deontologiche – ha sottolineato Mascherinfa e farà sempre di più la differenza tra gli avvocati e i meri prestatori di servizi legali. Questo è il luogo giusto per affrontare tutti questi temi, sapendo che le proposte che spesso vengono spacciate come a favore della giovane avvocatura non sempre corrispondono ai suoi reali interessi, come l’esperienza ci ha insegnato”.