C’è una tendenza in atto nel mercato italiano dei prestiti che potrebbe essere vista sotto un’ottica positiva o negativa, a seconda di come si vuol guardare il fenomeno: è la contrazione degli importi dei prestiti richiesti dai privati.
L’ha rilevata l’Osservatorio sul credito al consumo di Prestiti.it e Facile.it, che ha constatato come le cifre medie dei prestiti sono calate del 7% in sei mesi e del 21% in un anno. L’importo che si intende ottenere ora è pari a 10.200 euro, contro i quasi 13mila di ottobre 2014.
Positivo o negativo, dicevamo. Positivo, se si vuole leggere questo calo del valore medio dei prestiti richiesti come il segnale del fatto che le famiglie italiane cominciano a farcela da sole, senza bisogno di indebitarsi. Negativo, se si vede la tendenza come il segnale di un’eccessiva prudenza nello spendere, di una volontà di rimandare gli acquisti che mostra come la ripresa dei consumi sia ancora di là da venire.
Dall’analisi di circa 40mila domande di prestiti presentate nel periodo compreso tra aprile e settembre 2015, rilevata l’Osservatorio sul credito al consumo ha stilato l’identikit dell’italiano alle prese con le richieste di finanziamento: uomo, 42 anni, che vorrebbe ricevere 10.200 euro, da restituire contando su uno stipendio di circa 1.500 euro mensili e in un lasso temporale di 64 mesi.
Ciò che spinge maggiormente a chiedere prestiti (28% dei casi) è il bisogno di liquidità, seguito dall’acquisto di auto usate (20,4% del totale) e dalla ristrutturazione di immobili (14,6%).
Si conferma il divario tra uomini e donne, tanto in termini di importo richiesto quanto per lo stipendio a disposizione per restituire i prestiti: non solo le donne ricorrono in misura minore ai finanziamenti personali, ma puntano a somme più basse (9.500 contro 10.600 euro) che vogliono rimborsare contando su uno stipendio di 1.300 euro, contro i 1.600 degli uomini.
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