Le festività di Natale sono tradizionalmente un momento d’oro per l’enogastronomia italiana, tanto sul mercato interno quanto, soprattutto, su quello estero, grazie alle buone performance delle esportazioni.
Spesso, però, si parla più di specialità come cotechini, zamponi, pasta fresca, vini e spumanti e meno dei dolci natalizi. Eppure la tradizione dolciaria italiana legata al Natale è variegata e fortissima, come ben sanno anche all’estero.
Se n’è accorta anche Confartigianato, che in una ricerca ha rilevato come, nell’ultimo anno, l’export di dolci natalizi italiani ha toccato un valore pari a quasi 310 milioni di euro (309,1, per la precisione), facendo registrare un +10,2% rispetto al 2014.
I più golosi e appassionati di dolci natalizi italiani sono i francesi: il paese d’Oltralpe ha totalizzato una spesa di 75,1 milioni di euro di dolci natalizi (il 24,3% del totale del nostro export). Seguono la Germania (53,8 milioni, 17,4% del totale esportato) e il Regno Unito (34,3 milioni, 11,1% del totale).
Se invece si analizzano gli incrementi percentuali dell’export di dolci natalizi italiani, si scopre che il boom è stato registrato Stati Uniti, +45,5% rispetto al 2014, seguiti dalla Germania (+32,1%), dall’Austria (+22,2%) e dalla Spagna (+15,6%).
E siccome l’Italia è un Paese di campanili, è bene sottolineare quali sono, secondo Confartigianato, le regioni che hanno registrato gli incrementi maggiori per l’export di dolci natalizi nel primo semestre 2015. Vince la Toscana (+18,4%), seguita da Campania (+14,8%), Veneto (+11,9%), Piemonte (+5,1%), Emilia-Romagna (+ 4,7%) e Lombardia (+1,%).
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