Non sono del tutto inattesi i dati dell’Osservatorio Iva del Mef, resi noti nei giorni scorsi riguardo all’apertura delle partite Iva nel 2015. Secondo i numeri, circa il 29% delle partite Iva aperte lo scorso anno è stato attivato in regime agevolato, sia come regime dei minimi sia come regime forfettario.
Le due tipologie di regime agevolato che si sono divise il mercato nel 2015 hanno fatto registrare una netta prevalenza del regime dei minimi (70%), rispetto al regime forfettario, che si è attestato sul rimanente 30%. Nemmeno inatteso il picco di adesioni al regime agevolato da parte delle nuove partite Iva nel mese di dicembre, l’ultimo mese utile per aderirvi.
Rispetto al 2014, però, le nuove partite Iva aperte sono calate sensibilmente: -10,7%. L’Osservatorio del Mef ha registrato che la maggior parte delle nuove aperture ha riguardato le persone fisiche, 71,5% contro il 22% delle società di capitali, tra le quali la più scelta è stata la società a responsabilità limitata semplificata (Srls).
Interessante lo spaccato delle nuove partite Iva tra le persone fisiche: il 19,4% è stato aperto da persone non nate in Italia, mentre quasi la metà (46%) è stata aperta da soggetti under 35. Una spia della voglia di imprenditorialità o della difficoltà a entrare nel mercato del lavoro dipendente?
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