Ci hanno raccontato fin da subito, per provare ad addolcire una pillola amara, che con la genialata del canone Rai in bolletta avremmo risparmiato sull’odioso balzello pagando, per il 2016, solo 100 euro tondi anziché i 113 e rotti dello scorso anno. Ora scopriamo che le cose non stanno proprio così.
I contribuenti, infatti, rischiano di pagare due volte il canone Rai: la prima, con l’imposta vera e propria in bolletta, la seconda, come una sorta di contributo alle società elettriche per i costi che sosterranno per la riscossione degli importi e il conseguente giro di questi ultimi all’Erario.
Se da un lato, infatti, nel nome di una sacrosanta lotta all’evasione fiscale il canone Rai è stato infilato nella bolletta elettrica, dall’altro per le società che gestiscono il servizio elettrico l’attività di riscossione avrà un costo, soprattutto in termini di risorse e di persone da destinare al coordinamento delle informazioni provenienti dal Fisco con quelle provenienti dai contribuenti.
Fin da subito le società elettriche non hanno nascosto il malumore, se non la vera e propria irritazione, per dover svolgere un servizio non richiesto. Visto che non abbiamo mai chiesto di farlo, è il loro ragionamento, non ci vogliamo mettere un euro; men che meno vuole fare lo Stato, girando parte del canone alle compagnie elettriche a copertura dei costi.
Un situazione che smaschera la leggerezza con la quale è stata gestita la questione del canone Rai in bolletta. Lo Stato ha infatti caricato sulle spalle dei privati un onere senza preoccuparsi di capire insieme a loro se l’operazione sarebbe stata economicamente sostenibile. Evidentemente non lo era.
Chi paga dunque? Il contribuente, ovvio! Nella bozza di decreto che regola l’attuazione delle norme contenute in legge di Stabilità e dedicate al canone Rai si ipotizza che alle imprese elettriche venga versato un contributo forfettario di 14 milioni per il 2016 e altrettanti per il 2017, a copertura dei costi della riscossione del canone Rai; 28 milioni che arriveranno dall’Agenzia delle Entrate, ovverosia dai contribuenti, secondo quanto denuncia il responsabile delle politiche energetiche della Cgil, Antonio Filippi.
E quindi ci risiamo. È intelligente e opportuno che il contrasto all’evasione fiscale sia fatto, dove non arriva l’amministrazione tributaria, utilizzando il soldi dei contribuenti onesti per ripianare i buchi fatti dai furbetti? Evidentemente per qualcuno al governo sì. Del resto, la situazione legata al canone Rai è lo specchio, in piccolo, di quanto accade da sempre in Italia con il Fisco: gli onesti pagano due volte, per se stessi e per i disonesti.
Disponibile il software per l'adesione al concordato preventivo biennale. Tutte le novità 2025-2026 per i…
Bonus Assunzioni 2025 per permettere alle imprese di trovare la giusta soluzione per assumere personale…
Il decreto bollette è stato convertito in legge, ecco tutte le novità rilevanti per i…
E' online la dichiarazione dei redditi precompilata 2025. I contribuenti possono accedere e verificare la…
Artigiani e commercianti arriva la riduzione contributiva per chi avvia un'attività autonoma. Ecco tutti i…
L'Agenzia delle Entrate fornisce le istruzioni operative per la revoca e l'adesione al concordato preventivo…