La meccanica italiana è in salute

La meccanica italiana è in salute

Gli imprenditori italiani della meccanica e della subfornitura sono sempre più soddisfatti dell’andamento delle loro aziende: il 63,5% di loro si dice ampiamente contento delle performance raggiunte, con fatturati e livelli occupazionali in crescita, un portfolio ordini adeguato alle esigenze aziendali e una buona liquidità. A testimonianza del fatto che quello della meccanica continua a essere un settore di eccellenza dell’economia italiana.

È quanto emerge dall’Osservatorio MECSPE realizzato da Senaf in occasione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione, che si svolgerà alle Fiere di Parma dal 17 al 19 marzo 2016.

Con 1.200 espositori presenti nei 10 saloni tematici, 14 unità dimostrative, 6 piazze d’eccellenza e 72 momenti di approfondimento, MECSPE sarà l’occasione per trovare soluzioni e processi che ottimizzino la propria produzione meccanica e incontrare partner con cui sviluppare concrete occasioni di business.

L’Osservatorio MECSPE conferma il trend positivo delle passate rilevazioni. Rispetto a quelli registrati nel 2014, i fatturati sono in crescita per il 50,7% delle aziende e stabili per il 36,7%; dal punto di vista dell’occupazione il 47,4% ha assunto nuovo personale mentre il 43,4% non ha avuto variazioni; gli ordinativi sono adeguati alle esigenze finanziarie (69,7%) e la liquidità è buona per ben il 48,4% (+13,4% rispetto allo scorso anno).

Enrico Gallorini, Partner di GRS Ricerca & Strategia, la società che ha condotto l’indagine, sottolinea come “i dati emersi dall’Osservatorio MECSPE danno una fotografia dettagliata dell’industria meccanica italiana, partendo dal punto di vista degli imprenditori. Gli indici dimostrano una consistente fiducia, non solo nelle proprie performance, ma anche nell’andamento del mercato. Un’ottima notizia per l’intero Paese”.

È l’immagine di un clima di ripresa che fa guardare con ottimismo all’anno appena iniziato: oltre la metà degli imprenditori della meccanica prospetta di chiudere il 2016 con fatturati in crescita (53,2%), mentre il 38,4% di mantenerli stabili; ben il 32,6% prevede di assumere (+17,8% rispetto alle prospettive per il 2015) mentre solo il 3,2% di ridurre il proprio organico. Fiducia anche nel buon andamento del mercato in cui operano, con solo il 7,3% di aziende che, nei prossimi tre anni, teme una flessione.

Un quadro che Emilio Bianchi, direttore di Senaf, commenta così: “Ci troviamo di fronte a un mercato che è tornato a correre e lo fa puntando sui solidi mercati dell’Europa Centro-Occidentale, scelti da quasi 8 aziende su 10, e su quelli in forte espansione dell’Europa dell’Est che attirano oltre un terzo delle nostre imprese. Mostrando di non temere i competitor internazionali e investendo in R&D, 3 imprenditori su 10 sono disposti a investire oltre l’11% del proprio fatturato per migliorare la propria produzione. Lo scorso anno era solo 1 su 10 a osare tanto”.

L’investimento in ricerca e sviluppo, anche nel settore della meccanica, porta infatti maggiori successi aziendali in termini di fatturati, ordinativi e soddisfazione: il 48,9% di chi investe in R&D ha visto crescere il proprio fatturato rispetto al 2014; il 71,4% ha un portfolio ordini adeguato e ben il 61,7% si dice ampiamente soddisfatto delle performance della propria azienda.