Agroalimentare italiano ed export, i focus di Cibus

Come più volte sottolineato, il Cibus di Parma è anche una strepitosa occasione per l’export dell’ agroalimentare italiano. Non a caso, il salone mondiale dell’alimentazione che si è chiuso ieri ha visto ancora una volta la collaborazione tra ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e Fiere di Parma.

L’attività di incoming curata dall’Agenzia ICE ha infatti coinvolto oltre 370 tra buyer, retailer e importatori da 52 Paesi stranieri, con una forte presenza di operatori dal Nord America. Non è un caso, poiché si tratta di un’area chiave per l’export dell’ agroalimentare italiano, potenziato dal progetto di promozione “Extraordinary Italian Taste” promosso dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Durante le giornate di Cibus, le delegazioni di buyer esteri hanno potuto conoscere la migliore offerta espositiva, per tutte le categorie merceologiche della produzione agro-industriale e dell’ agroalimentare italiano.

Quest’anno, poi, un focus rilevante è stato posto sul Giappone, Paese chiave per l’export dell’ agroalimentare italiano. ICE ha infatti presentato un’indagine sull’e-commerce in Giappone, “Selling to Japan Online”, realizzata per supportare e favorire l’entrata nel mercato locale giapponese, attraverso i canali del commercio elettronico, per i settori agroalimentare e vini “made in Italy”.

Si tratta di un mercato strategico, i cui numeri e le cui tendenze sono state ben illustrate dal Direttore Generale dell’Agenzia ICE, Roberto Luongo:”L’indagine è stata realizzata con l’obiettivo di favorire le vendite italiane di agroalimentari e vini tramite i siti di commercio elettronico. I consumatori giapponesi stanno spostando sempre più le proprie scelte di acquisto su prodotti enogastronomici di qualità. Se da un lato entrarvi passando attraverso partner locali è un’opzione consigliabile, molte delle imprese straniere di maggior successo in Giappone oggi lo fanno direttamente. Abbiamo quindi inteso offrire alle aziende italiane uno strumento per entrare nel mercato giapponese dell’e-commerce che nel 2021 avrà un valore totale di 25.6 miliardi di yen, pari al 20% del mercato retail“.

Ma, oltre a supportare i buyer esteri interessati all’ agroalimentare italiano, l’Agenzia ICE ha aiutato gli operatori italiani attraverso diversi desk di assistenza sui mercati esteri, per fornire informazioni alle aziende espositrici interessate a esportare nei Paesi rappresentati. Si tratta principalmente di Giappone, Taiwan, Stati Uniti, Canada, Cina e Cile.

Infine, in collaborazione con Fiere di Parma, l’Agenzia ICE ha poi organizzato alcune visite guidate in realtà produttive e distributive italiane selezionate, come i Retail Tour durante i quali sono state presentate le diverse metodologie di vendita dei prodotti fiore all’occhiello dell’ agroalimentare italiano. Perché mangiare e bere bene fa bene, ma è meglio che faccia anche business.

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