Italia e startup, i numeri di un amore
Il Report annuale di Infocamere fa il punto sullo stato di salute delle startup del Paese
Le startup italiane sono in salute, almeno stando ai dati contenuti nel Report sulle startup elaborato annualmente da Infocamere. Basta un dato a certificare questa affermazione: nell’ultimo trimestre 2015 hanno dato lavoro a quasi 1200 persone in più rispetto all’anno precedente.
Nel dettaglio, parliamo di un +21,9% negli ultimi 3 mesi del 2015, percentuale che porta il totale degli addetti a oltre 6500, con la metà delle aziende con dipendenti che ne impiega al massimo 2.
Prevalgono le startup di servizi alle imprese (72%), seguite da quelle attive nei settori dell’industria (18,8%) e del commercio (4,2%). Come è facile intuire, sono molte le startup che hanno fondatori o personale giovane, sotto i 35 anni: 1207, il 22,2% del totale, una percentuale che straccia quella dei giovani presenti nelle società di capitali con prevalenza giovanile, ferma al 6,4%. Quelle con almeno un giovane nella compagine societaria sono 2.108, il 38,8% del totale.
Oltre a produrre innovazione, le startup producono ricchezza, almeno stando ai dati delle 2.821 startup delle quali sono disponibili i bilanci dell’esercizio 2014; queste hanno infatti un valore della produzione media di 116mila euro, con la metà di loro che ha prodotto poco più di 22mila euro. E, se l’attivo medio è di circa 220mila euro a impresa, la metà di loro arriva a poco più di 63mila.
Sul fronte della produzione, sempre nel 2014 le startup hanno totalizzato poco più di 328 milioni di euro, con un reddito operativo complessivo di -61 milioni. Per restare in tema di segni meno, il 56,8% di loro nel 2015 ha chiuso in con un esercizio in passivo.
Infine, un’occhiata alla distribuzione geografica delle startup. Ce ne sono di più in Lombardia, 1.183 (il 21,8% del totale), seguita da Emilia-Romagna (625, 11,5%), Lazio (548, 10,1%), Veneto (404 ,7,4%) e Piemonte (365, 6,7%).
Milano è la provincia più fertile, con 802, aziende (14,8% del totale), seguita da Roma (475, 8,7%), Torino (273, 5%), Napoli (172, 3,2%) e Bologna (154, 2,8%).