F24 precompilati per contributi artigiani e commercianti

Anche per gli artigiani e i commercianti sono disponibili i modelli F24 necessari per il versamento della contribuzione, come ha comunicato l’Inps con un messaggio ad hoc. L’istituto ha infatti ultimato l’elaborazione dell’imposizione contributiva per tutti i soggetti iscritti alla gestione previdenziale per l’anno 2016.

I modelli F24 in questione sono quindi disponibili sul sito dell’Inps in modalità precompilata all’interno del Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti, sezione “Posizione assicurativa – Dati del modello F24”. In questa sezione è anche possibile consultare il prospetto di sintesi degli importi previdenziali dovuti, con le scadenze e le causali di pagamento.

Se i titolari della posizione assicurativa o i loro intermediari delegati hanno lasciato all’istituto anche un contatto e-mail, l’Inps provvederà anche all’invio di e-mail di avviso di disponibilità dei modelli F24.

Ricordiamo che i titolari di posizione assicurativa che vorranno accedere all’F24 precompilato potranno effettuare l’accesso ai Servizi del Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti dell’Inps utilizzando il PIN del soggetto titolare di posizione contributiva o quello di un suo intermediario con delega in corso di validità.

Lamborghini e Ducati eccellenze nella formazione

Lamborghini e Ducati non sono solo due eccellenze per la meccanica e la motoristica italiana, ma anche per la formazione e per l’occupazione. Dopo il successo della prima edizione del progetto DESI (Dual Education System Italy), l’Ufficio Scolastico Regionale, la Regione Emilia Romagna, Automobili Lamborghini e Ducati hanno firmato il protocollo che rinnova per altri tre anni (due corsi biennali di studio) il percorso formativo duale promosso dalle due aziende italiane del Gruppo Audi. Il 26 aprile è stato infatti firmato l’accordo con le rappresentanze e le organizzazioni sindacali che sostengono l’iniziativa.

La seconda edizione del progetto, che da quest’anno arricchisce stabilmente l’offerta formativa dell’ordinamento scolastico nel quadro dell’ alternanza scuola-lavoro, prenderà il via a settembre. Vi parteciperanno, per ogni biennio attivato, 50 studenti in continuità didattica, che divideranno il proprio tempo tra scuola e azienda.

Una classe prenderà parte alle lezioni teoriche e pratiche in Automobili Lamborghini finalizzate alla specializzazione in meccatronica per il settore auto, mentre l’altra seguirà un percorso formativo analogo in Ducati, per acquisire la specializzazione in meccatronica per il settore moto e Operatore CNC.

Viene confermata la collaborazione con due istituti superiori bolognesi, l’Aldini Valeriani e il Belluzzi Fioravanti, che cureranno la formazione scolastica degli studenti, i quali potranno contare anche su una borsa di studio erogata dalla Regione Emilia Romagna.

La prima edizione del progetto DESI, nata nel 2014 da un’idea di Lamborghini e Ducati e finanziata dalla Fondazione Volkswagen, ha già coinvolto 40 studenti che a luglio effettueranno l’esame di maturità, arrivando con successo alla conclusione del progetto.

Tucci (Confassociazioni): “Il rilancio del Sud parta da Reggio Calabria”

La presenza del presidente del Consiglio Renzi a Reggio Calabria per firmare il Patto per il Sud nel rinnovato Museo di Reggio Calabria, la “casa” dei Bronzi di Riace, è stata l’occasione per Filomena Tucci, responsabile coordinamento Sud di Confassociazioni, di esprimere un auspicio sul futuro dell’intero Mezzogiorno: “Mi auguro – ha dichiarato in una nota – che l’apertura del Museo coincida con un’apertura mondiale del nostro Sud attraverso cui poter uscire più rapidamente da questa lunga crisi e ricominciare a produrre. Il settore turistico e culturale è a tutti gli effetti un importante segmento produttivo di tutto il Mezzogiorno. Basti pensare che il sistema produttivo culturale conta in Italia ben 443.208 imprese (7,3% delle imprese italiane), dà lavoro a 1.450.836 persone (6,3% degli occupati) e produce il 15,6% del valore aggiunto nazionale pari a 227 miliardi”.

Nei mercati esteri – ha proseguito Tuccic’è una grande voglia di Italia. Secondo l’OMT, nella graduatoria 2015 delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate dal turismo straniero l’Italia si conferma al 5° posto per gli arrivi e al 7° posto per gli introiti. In pole position, ad essere appassionati al nostro Belpaese, troviamo la Germania, gli Stati Uniti, la Francia, seguiti poi dalla Svizzera e dalla Cina. Per questo ritengo sia di primaria importanza, per il futuro prossimo venturo, dare al museo calabrese una forte vocazione internazionale puntando a una strategia di sviluppo internazionale connessa al sistema Italia e avvalendosi di professionalità fortemente specialistiche e di nuova generazione”.

La piramide dell’occupazione è diventata una specie di clessidra. Sopra i prestigiatori delle nuove tecnologie, sotto, la fine e la mutazione del lavoratore intermedio – ha aggiunto Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni -. Fare innovazione significa, oggi, puntare sui servizi ad alto valore aggiunto, la progettazione, le produzioni di eccellenza, la logistica, la cultura, il turismo. Il tutto in un sistema di rete, in termini di piattaforme collaborative e di condivisione, in grado di mettere in contatto i diversi attori del sistema economico e permettere a ciascuno di loro di rafforzarsi nello scambio di idee e di competenze. È con la visione di questo orizzonte che il Sud dovrebbe muoversi creando un sistema di regioni-rete che sfruttino la leva turistica così da far conoscere le opportunità di business alle aziende più importanti. Una strada complessa, ma non impossibile anche in un periodo di risorse scarse”.

Le potenzialità per l’economia meridionale del rilancio del settore turistico sono enormi su tutto l’indotto – ha concluso la responsabile coordinamento Sud di Confassociazioni. Molto interessante, tra le iniziative legate al Museo, è il coinvolgimento del Fai che con il progetto Apprendisti-ciceroni, premiato a Bruxelles, mobiliterà anche giovani studenti under 19 per l’accoglienza dei visitatori. Abbiamo una grande opportunità e ci troviamo davanti ad una sfida stimolante che può consentire al Sud l’ascesa della nuova classe creativa. Fondamentale è la coesione degli intenti perché come recita un hashtag di Confassociazioni #unitisivince”.

Franchising in Italia, i numeri

Abbiamo visto ieri come Franchising&Retail Expo, la fiera del franchising che si è tenuta la scorsa settimana a Bologna, ha messo in luce la vitalità di un settore che si dimostra sempre più trainante per l’economia italiana.

Una realtà che sta tutta nelle cifre. Secondo i risultati dell’ultimo Rapporto Assofranchising Italia, il franchising italiano vale oltre 23 miliardi di euro. Una stima riferita al 2015 elaborata da Assofranchising in collaborazione con l’Osservatorio Permanente sul Franchising, dalla quale emerge che il giro d’affari del settore nel nostro Paese si è attestato a 23,3 miliardi di euro, pari a circa 1% del Pil italiano.

Una cifra che riporta il settore sui livelli del 2013, anche se va sottolineato che negli anni della crisi il franchising nel nostro Paese ha subito solo lievi flessioni, restando comunque sempre con il segno più, a differenza della maggior parte dei settori produttivi.

Tornando ai numeri dal rapporto emerge che le insegne attive in Italia sono circa 950 e sono in crescita. I punti vendita in franchising sono più di 50mila, +0,8% rispetto al 2014, con una loro dimensione media per numero di punti vendita affiliati – 53 negozi per ciascuna rete – che rimane pressoché stabile.

E il franchising continua a generare occupazione. Gli occupati nel settore nel 2015 sono quasi 190mila, in ripresa dopo la lieve flessione dell’anno precedente. Rimane stabile la media degli occupati per singolo punto vendita: 3-4 addetti, tra i quali va compreso anche il franchisee. Una media che comprende anche gli addetti della Gdo.

Una tendenza interessante riguarda invece il numero di insegne italiane che esportano il proprio format all’estero: si tratta infatti di un numero in crescita sostenuta, +4,5% anno su anno, pari a 164 insegne con almeno 3 punti vendita attivi fuori dall’Italia. Più significativo il numero di punti vendita in franchising all’estero di insegne italiane +11% rispetto al 2014.

M&MT, l’evento della meccatronica a Milano

La meccanica e la meccatronica saranno protagoniste il prossimo anno a Milano a M&MT, il business event dedicato a motion, meccatronica, automazione e embedded, che si terrà dal 4 al 6 ottobre 2017 a Fiera Milano.

Di fatto, M&MT rappresenta lo sbarco in Italia di Hannover Fairs International, che organizza l’evento insieme a Efim-Ente Fiere Italiane Macchine e Fiera Milano e sarà un momento nel quale i produttori e gli addetti del settore della meccanica e della meccatronica si confronteranno sugli scenari del comparto e del mercato, con un occhio ai grandi temi dell’Industria 4.0.

Lo spazio espositivo è ispirato alla piazza italiana, con spazi ariosi delimitati dagli stand che favoriranno incontri di business tra i diversi espositori e con i visitatori della fiera. Del resto, più come fiera l’idea degli organizzatori è quella di fare di M&MT un business event della meccanica e della meccatronica.

A un anno e mezzo dall’avvio della manifestazione, le stime degli organizzatori parlano di almeno 10mila visitatori, non solo del comparto della meccanica e della meccatronica, e di circa 200 aziende espositrici dei settori più diversi: montaggio, movimentazione, robotica, sistemi fieldbus e di comunicazione, oleodinamica e pneumatica, industrial automation, subfornitura tecnica e chi più ne ha, più ne metta.

Formaggio italiano sotto attacco

Non c’è pace per il formaggio made in Italy. Se, da un lato, è una delle eccellenze gastronomiche italiane più apprezzate ed esportate al mondo, dall’altro è vittima di contraffazione e indegni taroccamenti all’estero. E, in Italia, è uno dei prodotti più rubati nei supermercati.

Secondo una stima di Coldiretti, infatti, ai danni, per esempio, del Parmigiano si registra una percentuale di furti tripla rispetto alla media dei prodotti rubati supermercati italiani, dove nel 2015 è stata trafugata merce per un valore di 2,95 miliardi.

L’analisi di Coldiretti è stata presentata in occasione dell’incontro su Sicurezza e criminalità, promosso nei giorni scorsi a Reggio Emilia, per evidenziare i fenomeni criminali che mettono in pericolo il formaggio e il settore lattiero-caseario made in Italy.

Il fenomeno dei furti di formaggio, in particolare di Parmigiano, non colpisce però solo i supermercati. Anche le aziende casearie e i magazzini sono spesso visitati da ladri e bande organizzate che, secondo quanto rileva Coldiretti, vanno sul sicuro scegliendo le forme migliori (40 kg, stagionatura di 24 mesi) e rivendendole al mercato nero con il conseguente crollo dei prezzi sul mercato.

Oltre ai furti fisici in Italia, come ricordato il formaggio di casa nostra subisce anche continui furti di identità all’estero, con una fioritura di formaggi taroccati incredibile. Secondo Coldiretti, la produzione delle imitazioni di formaggio made in Italy, in primis Parmigiano Reggiano e Grana Padano, ha superato i 300 milioni di kg nel mondo, poco meno della metà prodotti negli Usa.

Un attacco che penalizza un sistema, quello della filiera del Grana e del Parmigiano, fatto di 363 caseifici artigianali della zona tipica, dove si ricava il formaggio dal latte prodotto in 3348 da 245mila mucche.

Per il resto, il formaggio taroccato viene prodotto in buona parte del Sudamerica, in Russia e in Australia. Per non parlare dell’Europa, dove a farla da padroni sono gli ex Paesi in orbita sovietica: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia.