Si scrive switching economy, si legge risparmio

Si scrive switching economy, si legge risparmio

Gli inglesi la chiamano switching economy, ossia la pratica di cambiare spesso fornitore di servizi per risparmiare sui costi. Una pratica che prima della liberalizzazione di mercati chiave quelli dell’energia o assicurativo era praticamente impossibile, ma che ora è realtà per milioni di italiani.

Che la switching economy prenda sempre più piede tra le abitudini degli italiani, è testimoniato da un’indagine commissionata da Facile.it all’istituto mUp Research, dalla quale emerge che, nel solo 2015, ben 19 milioni e 310mila gli italiani hanno cambiato per risparmiare, senza necessariamente scegliere un prodotto o un servizio diverso o di qualità inferiore.

L’analisi sulla switching economy è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta e in occasione del quinto anno di attività del comparatore, ha evidenziato come il passaggio da un operatore all’altro sia avvenuto in moltissimi settori.

Negli ultimi 12 mesi, 9,1 milioni di italiani hanno risparmiato cambiando assicurazione auto e 2 milioni e 800mila hanno dichiarato di averlo fatto cambiato distributore di benzina.

Dall’auto alla casa: 570mila italiani hanno voluto sostituire il proprio mutuo, ma molti di più sono quelli che hanno deciso di scegliere un nuovo fornitore per le utenze domestiche. Sono stati 6,8 milioni quelli che hanno firmato il contratto con una compagnia diversa per energia elettrica o gas; appena più di 6 milioni gli italiani che, nel 2015 hanno optato per un diverso fornitore di linea fissa o ADSL. Quasi il 10% del campione intervistato, equivalente a 5 milioni e 700mila individui, per risparmiare ha scelto invece di cambiare supermercato; 550mila sono gli italiani che hanno cambiato contratto della Pay TV.

Altri campi nei quali gli italiani hanno applicato alla grande i dettami della switching economy nel 2015 sono stati quelli della telefonia mobile (7 milioni e 500mila persone) e delle banche, con 3 milioni e 300mila italiani che hanno oggi diverso istituto di credito o un diverso conto corrente o deposito.

L’analisi ha anche tratteggiato l’identikit del perfetto praticante della switching economy. I più propensi al cambiamento sono gli uomini (53%), i residenti nel Centro Sud (59%), coloro che hanno più di 35 anni (69%), chi vive in famiglie di almeno 3 componenti (71%) ed è coniugato (63%). Mediamente, gli italiani che hanno fatto switch hanno risparmiato nel 2015 634 euro a testa.