Brexit e imprese italiane, le ricadute sul territorio

Brexit e imprese italiane, le ricadute sul territorio

Ci sono realtà territoriali che, in Italia, guardano con preoccupazione alla Brexit, per quanto la sua effettività si potrà avere non prima di due anni. Una di queste è la Lombardia, le cui imprese sono molto esposte sul mercato del Regno Unito e dove operano molte aziende inglesi.

Sono infatti 500 le imprese a partecipazione o controllo britannico che valgono 13 miliardi e 50mila posti di lavoro in Lombardia. Per il 41% la Brexit non avrà effetti sul loro business ma per il 35% sì. La Camera di commercio di Milano ne ha sentite circa 20 tra quelle milanesi il 24 giugno, all’indomani del referendum che ha sancito la cosiddetta Brexit, l’uscita del Regno Unito dalla Ue.

Che tipo di effetti si aspettano queste imprese? Se per il 23% non ci sarà alcuna conseguenza, per il 35% ci sarà su parte del business e per il 18% ci saranno costi più elevati, ma anche conseguenze su import e export. Per il 10% arriverà un calo di fatturato. Per il 60% il mercato italiano ed europeo manterranno la stessa rilevanza, ma per il 24% ci sarà un calo di business. Per tutti l’Italia, nel contesto europeo, resta un Paese interessante. Comunque restano ottimisti sull’Unione Europea (65%).

In Lombardia la Gran Bretagna è il quarto investitore per numero di imprese e il quinto per fatturato generato (oltre 13 miliardi di euro), imprese che danno lavoro a 50mila dipendenti. È tra i primi investitori, poiché in media le imprese sono insediate dal 1998. Milano è prima con 392 imprese, 11 miliardi di fatturato e 43mila addetti, seguita da Monza, Brescia e Bergamo con circa 20 imprese ciascuna e oltre 1000 addetti.

Negli ultimi 3 anni 40, aziende inglesi hanno attivato progetti di investimento sul territorio lombardo. Il 30% di questi progetti sono investimenti ad alto contenuto tecnologico, come emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano e la sua azienda speciale Promos per l’internazionalizzazione sui dati dell’Osservatorio di Invest in Lombardy, il servizio per l’attrazione di investimenti esteri in Lombardia promosso da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, dal Sistema Camerale lombardo, con il supporto di Promos.

Secondo quanto emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat relativi al I trimestre 2016 e al 2015, l’Inghilterra, al netto della Brexit, vale un interscambio da 9 miliardi all’anno per le imprese lombarde, 5 di export e 4 di import, su un totale italiano di 33 miliardi. Milano è prima con tre miliardi di scambi, con Bergamo, Varese e Brescia, con circa 1 miliardo e Monza con oltre 600 milioni. Cresce il business, +1,8% in un anno.