Ecco i manager del futuro

Quali sono le professioni manageriali del futuro? In quali settori devono investire i manager per restare su un mercato del lavoro che muta rapidamente? Sono domande alle quali ha provato a dare una risposta Federmanager, l’associazione più rappresentativa nel mondo del management, che ha individuato quattro figure manageriali di successo.

Temporary manager

Si tratta di un professionista al quale l’impresa si affida temporaneamente per gestire situazioni di discontinuità o parte di progetti degli obiettivi aziendali, in modo da massimizzare le performance dell’azienda stessa. Lavora per obiettivi e, secondo Federmanager, deve avere 5 skill: orientamento a nuove attività e prodotti, crisis management, capacità di analisi dei problemi e di individuazione delle soluzioni, capacità di innovare l’organizzazione aziendale. Capacità di gestire i passaggi generazionali.

Innovation manager

Secondo Federmanager è “un vettore di cultura e di conoscenza innovativa“. La sua caratteristica principale è la ricchezza di competenze trasversali e di processo, utili per portare l’impresa sui profili produttivi più moderni. Come per il temporary manager, anche per lui ci sono 5 skill di base: pensiero innovativo, digital skills e competenze ICT, apertura alla contaminazione culturale e organizzativa, sensibilità per la digital reputation e la brand awareness, lean management.

Export manager

È forse il profilo più strategico per le Pmi che aspirano a una forte internazionalizzazione e, secondo Federmanager, ha una mission ben definita: aggredire nuovi mercati e individuare le principali opportunità di business e le nuove reti di vendita, grazie a una conoscenza approfondita delle strategie di marketing. Le sue 5 skill sono: esperienza e formazione internazionale, ottime capacità relazionale e linguistiche, supply channel management, padronanza della legislazione e delle norme di Paesi esteri, conoscenza delle strategie di marketing.

Manager di rete

Questa tipologia di manager aiuta le imprese ad agire in sinergia, in un contesto di filiera tipico dei distretti industriali italiani. Un manager molto utile per ottimizzare costi e servizi massimizzando il business, caratterizzato principalmente dalle cosiddette “soft skills”, come la capacità di guidare le relazioni e mediare tra le esigenze delle varie aziende. Le sue cinque caratteristiche di base sono: attitudine alla cooperazione e alla mediazione, forte capacità relazionale ed empatica, capacità di esercizio di “governance condivisa” e leadership positiva, capacità di project management e problem solving, strategia di sviluppo e creazione di valore.

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