Da venerdì 2 settembre e fino al 31 ottobre è possibile presentare le domande per l’ammissione al cosiddetto Sia, ossia il Sostegno per l’Inclusione Attiva.
Si tratta di una misura a livello nazionale per sostenere le famiglie in condizioni di disagio sociale o di fragilità economica, attraverso l’erogazione di un contributo economico che, però, è subordinato all’adesione di un componente del nucleo familiare aa un progetto personalizzato di attivazione lavorativa e sociale.
Nella famiglia beneficiaria del Sia devono essere presenti almeno un componente minorenne o un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. Inoltre, fa sapere il ministero del Lavoro, l’Isee della famiglia deve essere inferiore o uguale a 3mila euro e non vi devono essere altri trattamenti economici rilevanti, di valore complessivo superiore a 600 euro mensili, o strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati.
Il beneficio economico del Sia varia da 80 a 400 euro mensili, a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare, viene erogato dall’Inps attraverso una carta di pagamento elettronica ed è concesso bimestralmente per la durata di un anno.
Gli interventi per l’erogazione del Sia sono progettati e proposti dai Comuni attraverso i propri servizi sociali e in coordinamento con i servizi sanitari comunali, le scuole e i centri per l’impiego. I Comuni stessi fanno da tramite tra le famiglie e l’Inps.
Nello specifico, l’Inps ha pubblicato un messaggio con le procedure informatiche per i Comuni che debbono inoltrare all’istituto le richieste di Sia, dispiegate in 4 differenti canali di invio:
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