Il settore del retail in Italia prova a rialzare la testa dopo gli anni della crisi contando sulla lieve ripresa dei consumi interni e sulla solidità del franchising, senza dimenticare di guardare all’estero.
Non è un caso, infatti, che nel 2015 il retail italiano abbia fatto segnare un valore di spesa di circa 900 miliardi di euro, spinto verso l’alto dalle ottime performance del food (+31,3% anno su anno), della moda (+7,2%), dell’intimo (+6,3%).
Sono solo alcuni dei numeri emersi dal rapporto Italian style, i modelli vincenti nel food fashion & design, stilato dalla società di consulenza Ey e presentato nel corso del Retail Summit organizzato nei giorni scorsi a Cernobbio da Confimprese.
Dal rapporto emerge soprattutto la forza del franchising, nel quale il retail italiano ha delle vere eccellenze nei settori cibo, intimo e moda, che stanno effettuando importanti investimenti anche all’estero.
Come ha ricordato infatti il presidente di Confimprese, Mario Resca, parlando delle potenzialità occupazionali del franchising, il settore ha creato “quasi 10mila nuovi posti di lavoro, in crescita del 18% sul 2015. Fashion e food si confermano tra i settori più vitali con rispettivamente 873 e 320 nuovi locali”.
Il retail made in Italy, ha concluso Resca, ha visto nel 2015 una grande espansione all’estero con le aperture di nuovi punti vendita “in crescita del 35% sul 2015. Tra i settori più vivaci ancora una volta proprio abbigliamento e cibo”.
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