Data protection, industria digitale e nuovo regolamento europeo sono stati i temi al centro del sesto convegno annuale di Federprivacy, tenutosi nei giorni scorsi a Roma. Tra gli ospiti è intervenuto anche il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, che ha parlato di come il contesto aziendale sia cambiato con la digitalizzazione, di protezione dei dati quale opportunità di business e dell’ingresso di nuove figure professionali nel mercato del lavoro.
“Ci troviamo di fronte una rivoluzione normativa che ha origine in Europa con l’entrata in vigore del Regolamento Ue 2016/679 e che recepisce un cambiamento reale ineluttabile – ha detto il presidente di Federmanager -: la digitalizzazione delle attività e l’impulso della tecnologia applicata all’industria stanno rivoluzionando tutto, trasformando la protezione del dato in un tema urgente per chi fa impresa e per le amministrazioni pubbliche. Dobbiamo farci trovare preparati in breve tempo, consapevoli dell’impatto che la data protection produce sull’organizzazione aziendale e sulla competitività di impresa”.
Il modello europeo indica una nuova figura professionale, quella del responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer), e la propone per l’intera Pa, per le aziende private che sistematicamente trattano dati personali su larga scala e per quelle che più specificatamente trattano dati sensibili.
A questo ruolo, ricorda Federmanager, è richiesto un notevole bagaglio di conoscenze e competenze, oltre a un ampio background normativo e tecnico-informativo. Questo soggetto deve intervenire in tutti i processi aziendali, dimostrando di essere in grado di predisporre un articolato insieme di misure finalizzate alla tutela di enormi flussi informativi, misure che devono assicurare allo stesso tempo osservanza al Regolamento Europeo, riservatezza e sicurezza.
Il privacy officer deve conoscere l’organizzazione aziendale e i sistemi di gestione, saper prendere le decisioni e fornire pareri, interfacciarsi con le esigenze aziendali, le aspettative dell’utenza, le norme del Garante.
“L’introduzione della figura del Data Protection Officer – ha concluso il presidente di Federmanager – è anche un’opportunità per i manager che vogliono ricollocarsi sul mercato. Oggi possiamo stimare che nel comparto industriale italiano siano circa 1.000 i manager inoccupati che, provenendo dalle aree legal affairs, sicurezza-qualità, IT, HR, hanno le carte per ricoprire questo ruolo in azienda, anche sotto forma consulenziale”.
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