Coloro che vivono, lavorano ed esercitano un’attività d’impresa in territori colpiti da eventi calamitosi possono godere di finanziamenti agevolati, come confermato dalla legge di stabilità 2016.
Tali finanziamenti, ovviamente, sono fondamentali per rimediare, dove possibile, sia ai danni che interessano il patrimonio privato sia a quelli relativi alle attività economico-produttive.
A proposito, dunque, le banche che operano in questi luoghi possono concedere ai soggetti danneggiati finanziamenti agevolati, assistiti da garanzia statale.
In capo al beneficiario del finanziamento agevolato matura un credito d’imposta, in misura pari, per ciascuna scadenza di rimborso, all’importo ottenuto sommando al capitale gli interessi dovuti, nonché le spese strettamente necessarie alla gestione del finanziamento.
La legge, inoltre, prevede che le modalità di fruizione del credito d’imposta siano stabilite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Il provvedimento 6 febbraio 2017, quindi, attua quanto previsto dalla citata disposizione normativa.
L’importo del credito d’imposta è ottenuto, per ciascuna scadenza di rimborso del finanziamento, sommando:
Il credito è utilizzato dal beneficiario del finanziamento per corrispondere la rate di rimborso.
A sua volta, il soggetto che ha erogato il finanziamento recupera l’importo della sorte capitale e degli interessi mediante compensazione, tramite modello F24.
Il finanziatore può esercitare la compensazione a partire dal giorno successivo alla scadenza di ogni singola rata di restituzione del finanziamento.
In alternativa, il recupero può avvenire mediante cessione del credito. In questo caso, il credito ceduto deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi del cessionario relativa al periodo d’imposta in cui è avvenuta la cessione.
Infine, il soggetto finanziatore è tenuto a comunicare telematicamente all’Agenzia delle Entrate le seguenti informazioni:
Vera MORETTI
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